lunedì, Novembre 25, 2024

Decine di nuove zone libere dall’apartheid dichiarate in tutto il mondo (BDS Italia)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Dal Messico alla Francia, dal Brasile al Canada e oltre, decine di nuovi spazi si uniscono alla campagna #ApartheidFreeZones [Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana – #SPLAI in Italia, NdT] in risposta alla richiesta palestinese di sostegno reciproco e solidarietà internazionale.

Porre fine a razzismo, colonialismo e apartheid è nelle nostre mani #InOurHands

Gli attacchi di Israele contro il popolo palestinese, come quelli che abbiamo visto nelle ultime settimane, non sono episodi isolati o spontanei, fanno parte di un processo di colonizzazione continua, oppressione sistematica e discriminazione istituzionalizzata intese a soggiogare e dominare il popolo palestinese. Oggi, Human Rights Watch e il principale gruppo israeliano per i diritti umani B’tselem concordano con i palestinesi che Israele è colpevole di apartheid. In risposta all’apartheid israeliana e in solidarietà con la lotta dei palestinesi indigeni per la giustizia, sono state create nuove zone libere dall’apartheid (AFZ) in tutto il mondo.

In Canada, il negozio online a rifiuti zero Reimagine Co si è dichiarato AFZ e ha esortato altre aziende, istituzioni e gruppi comunitari di Londra (Canada) a fare lo stesso.

A Seattle, l’ Afro-American Heritage Museum and Cultural Center si è unito alla campagna AFZ e ha organizzato una veglia in cui il fondatore e figura autorevole del museo Omari Tahir ha parlato delle connessioni tra le lotte per una Palestina libera, la decolonizzazione di Turtle Island e le riparazioni agli indigeni e comunità nere: “Le nostre lotte sono le stesse. Entrambi stiamo combattendo contro il colonialismo di insediamento e l’apartheid. Non possiamo permettere che ci dividano”.

In Messico, il sindacato “Nueva Central de Trabajadores”, Girl Up BUAP, un collettivo studentesco femminista e la rivista studentesca LO Internacional hanno rilasciato dichiarazioni a favore della campagna AFZ. LO International ha riconosciuto che “le nostre lotte per la giustizia sociale, razziale, di genere ed economica per l’autodeterminazione, tra molte altre, sono profondamente interconnesse, possiamo solo rafforzarci con il sostegno reciproco e la solidarietà internazionale”.

Anche il Consiglio Superiore degli Studenti dell’Università del Costa Rica ha aderito alla campagna AFZ, affermando che “L’Università del Costa Rica deve contribuire alle trasformazioni di cui la società ha bisogno per raggiungere il bene comune”.

Come nuovissima AFZ, la federazione sindacale brasiliana CUT, che rappresenta oltre 7 milioni di lavoratori, ha denunciato l’accordo di cooperazione tra il governo brasiliano e quello israeliano che è ora in discussione al Congresso nazionale brasiliano.

Nella città francese di Montpellier, oltre 100 negozianti hanno dichiarato i loro spazi come zone liberi dall’apartheid, dimostrando che porre fine all’apartheid è davvero nelle nostre mani. #InOurHands.

Un grazie a tutti le persone, gli spazi e le organizzazioni per questi passi coraggiosi verso la libertà, la giustizia e l’uguaglianza!

Vuoi agire anche tu contro l’apartheid israeliana? Compila il form ed entra a far parte della rete globale di #ApartheidFreeZones

[PER L’ITALIA COMPILARE QUESTO FORM PER ADERIRE ALLA CAMPAGNA SPLAI]

La fine dell’apartheid è nelle nostre mani #InOurHands

Articolo pubblicato originariamente su BNC e tradotto dall’inglese da BDS Italia

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