La NATO, fondata nel 1949, ha influenzato la politica mondiale e l’equilibrio di potere, favorendo l’espansionismo dell’imperialismo statunitense. Il suo impatto sull’Italia, inclusa la militarizzazione e il coinvolgimento in conflitti, ha portato solamente conseguenze nefaste per il nostro Paese.
75 anni di guerre imperialiste, di orrori e servitù militari. No alla NATO
– Federico Giusti*
Il 4 Aprile 1949 a Washington, 12 paesi, tra cui l’Italia, firmavano il Trattato Nord Atlantico, Patto fondativo della NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), origine della strategia di aggressione contro l’Unione Sovietica e i Paesi Socialisti da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
L’adesione al Patto Atlantico ha privato di gran parte della loro sovranità i paesi che vi hanno aderito, parti consistenti dei territori nazionali sono stati occupati da basi militari NATO affiancate alle basi statunitensi già presenti dalla fine della II guerra mondiale, ha consentito all’imperialismo statunitense di installare negli anni missili ed armi nucleari rendendo tutti i paesi aderenti meno sicuri e obiettivi sensibili in un ‘eventuale guerra.
La presenza della NATO in Italia ha contribuito alla destabilizzazione politica e sociale del nostro paese. La strategia della tensione, l’addestramento e la formazione di organizzazioni neofasciste e stragiste sono il prodotto della collaborazione tra servizi segreti italiani, statunitensi e NATO, la formazione paramilitare anticomunista Gladio si è formata all’interno delle basi militari USA e NATO.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica e dei Paesi socialisti la NATO si è trasformata in uno strumento di aggressione a difesa degli interessi statunitensi in tutte le aree del mondo ed è stata coinvolta in tutti i criminali conflitti che si sono succeduti dai primi anni 90 ad oggi (è da ricordare l’aggressione verso la Jugoslavia, che continua a tutt’oggi, con il sostegno militare alle forze albanesi secessioniste del Kosovo).
Il suo continuo allargamento ad Est, è stato accompagnato dalle cosiddette “rivoluzioni colorate”, progettate ed eseguite dall’intelligence Usa, veri e propri colpi di stato che hanno sostituito i Presidenti non favorevoli alle politiche statunitensi e alla NATO, anche se legittimamente eletti, con fantocci disponibili al servilismo verso gli interessi occidentali. La NATO si è resa la prima responsabile del conflitto russo-ucraino.
Ogni giorno arrivano notizie più allarmanti sullo sviluppo del conflitto ucraino, la NATO e i paesi aderenti, tra cui l’Italia, continuano ad alzare il livello dello scontro con la Russia. Le continue dichiarazioni e smentite sull’invio dei militari occidentali e di nuovi armamenti terrestri ed aerei in Ucraina, il vile attentato di Crocus a Mosca, che non può essere opera soltanto di un gruppo aderente all’ISIS, ne sono la dimostrazione.
Il conflitto ucraino, Il genocidio del popolo palestinese di Gaza e della Cisgiordania, perpetrato dallo stato sionista israeliano con il benestare degli Stati Uniti e di tutti i paesi occidentali, l’invio delle flotte occidentali nel Mar Rosso, la crescente tensione con la Cina per Taiwan e con la Corea del Nord, stanno accelerando un ampio programma di riarmo, con il ruolo di spicco del Governo Meloni in pieno accordo con quasi tuta l’opposizione.
Per questo ci opponiamo alla NATO e allo sviluppo delle politiche di guerra per questo chiediamo ai lavoratori, alle lavoratrici, a studenti e studentesse, a tutta la cittadinanza di partecipare al presidio con microfono aperto il 6 Aprile alle 16,00 a Pisa di fronte al Comune (Piazza XX Settembre) per chiedere:
- L’interruzione dell’invio di armi a Ucraina e Israele.
- Lo scioglimento della NATO.
- L’uscita dell’Italia dalla NATO.
- La cessazione delle ostilità in Ucraina e in Palestina.
- La chiusura delle basi militari NATO e USA in Italia.
- La fine della militarizzazione dei territori, della scuola e dell’università.
- Il sostegno alla Resistenza del Popolo Palestinese.