sabato, Aprile 27, 2024

Jorit, lo street artist che “buca” i muri (Sergio Scorza)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Questione Jorit, la faccio breve.

Che la Russia attuale non sia né un “faro della democrazia“, né, tanto meno, una “culla del socialismo“, non ci piove. Ma Jorit non è un politico, è un artista e gli artisti, quelli veri, vanno controcorrente.

Demistificano, dissacrano, destrutturano, in altre parole, rompono di molto i cojones. E allora come vogliamo o possiamo interpretare la sua performance con Putin dell’altro ieri?

Innanzitutto va detto che Jorit me lo ricordo benissimo in un serrato confronto in TV di circa un anno fa con quell’aquila della De Girolamo (gira ancora in rete), con quest’ultima che continuava a ripetere come un disco rotto che noi mandavano le armi per “difendere la democrazia Ucraina contro la dittatura sanguinaria di Putin“.

Mi chiedo ancora dove fosse lei, il suo partito (Forza Italia) e tutto l’establishment europeo fino a qualche mese prima del 22 febbraio 2022. Ma certo… A Mosca, a ribadire l’importanza dei rapporti euro-italo-russi sul piano degli scambi commerciale ma, soprattutto, su quello degli approvvigionamenti di gas e di altre risorse primarie che la Russia ha in abbondanza.

Poi, dopo il 22 febbraio 2022, il noto ribaltone.

Eppure dal golpe EuroMaidan del 2014 in poi (massacro di Odessa compreso) i rapporti tra UE e Russia erano rimasti eccellenti e nessun rappresentante della Commissione Europea né, figuriamoci, prima ancora, nessun esponente dell’allora governo in carica guidato da Romano Prodi, inviò una benché minima nota di protesta per l’assassinio della giornalista Anna Politkovskaja, avvenuto nell’ottobre del 2006.

Jorit, nel corso di quella conversazione con la tipa di Forza Italia (messa apposta in RAI a fare un talk con lo share dello 0,2%) fece un discorso molto chiaro: dal 22 febbraio ci dite che Putin è un feroce dittatore mentre continuate a fare affari miliardari con l’Arabia Saudita, con l’Egitto di Al Sisi, con la Turchia di Erdogan e con l’India delle caste.

E poi, aggiunse, quale autorità e quale credibilità ha l’Occidente, quello che ha fatto uccidere Allende ed ha bombardato mezzo mondo in nome della democrazia“? “Se questo il discrimine“, aggiunse “allora non dovremmo parlare più con nessuno ed anzi dovremmo auto-bombardarci perché anche le nostre democrazie non sono esenti da ombre e forti spinte autoritarie. Non fa un plissé, dicono a Milano.

Insomma, a mio modestissimo parere, Jorit, da vero artista qual’è, ha messo in gioco il proprio corpo e la propria faccia per dire al mondo intero: Guardate: questo è Putin, è come noi, nel bene e nel male“.

Il messaggio sottostante è: avete rotto il cazzo con la disumanizzazione del nemico funzionale ai propositi di guerra. Putin non è nè meglio né peggio di tanti altri, voi occidentali compresi che, anzi, da due anni a questa parte, continuate ad usare in perfetta mala fede e in modo assolutamente strumentale l’argomento “dittature/democrature” soltanto come pretesto per fare la guerra.

In buona sostanza, quella di Jorit con Putin è stata una provocazione, una “performance“, intesa a bucare il muro di propaganda bellica – in onda 24h a reti unificate su tutti i grandi mezzi di comunicazione occidentali – funzionale alla strategia espansionistica dei paesi della Nato a guida USA che vede l’irriducibile entità Russia come un ostacolo ai propri disegni di dominio assoluto in Europa e nel mondo.

E volevo farla breve.

di Sergio Scorza

https://contropiano.org/news/politica-news/2024/03/09/jorit-lo-street-artist-che-buca-i-muri-0170186

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