sabato, Novembre 23, 2024

Chevron e Siemens alimentano l’apartheid e l’emergenza climatica (BDS Italia)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Palestina occupata, 06/10/2022 

Il Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC), la più grande coalizione palestinese che guida il movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, invita i sostenitori dei diritti dei palestinesi in tutto il mondo a unirsi ai movimenti per la giustizia climatica nel ritenere la multinazionale statunitense dei combustibili fossili Chevron e la conglomerata tedesca Siemens responsabili di aver contribuito ad alimentare la distruzione dell’ambiente e l’apartheid israeliano.

Chevron è stato il principale attore internazionale nell’estrazione del gas rivendicato da Israele nel Mediterraneo orientale da quando ha acquisito Noble Energy. Con le sue attività di estrazione, Chevron è coinvolta nella politica e nella pratica di Israele di privare il popolo palestinese del suo diritto alla sovranità sulle proprie risorse naturali. Chevron è potenzialmente complice del saccheggio da parte di Israele delle riserve di gas palestinesi al largo delle coste della Striscia di Gaza occupata, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Chevron è anche complice dell’assedio illegale di Israele a Gaza, che impedisce ai palestinesi di accedere al mare. Ciò include il trasferimento illegale da parte di Israele del gas fossile estratto verso Egitto tramite un gasdotto sottomarino che attraversa la ZEE (Zona Economica Esclusiva) palestinese a Gaza, avendo verso i palestinesi un debito di milioni di euro in tasse di transito. Inoltre, il blocco marittimo, imposto da Israele con una violenza brutale e mortale, ha colpito in modo particolare migliaia di famiglie palestinesi che dipendono dalla pesca per il loro sostentamento.

Chevron assicura a Israele miliardi di dollari di entrate, contribuendo a rafforzare i suoi fondi per la guerra e il suo regime di apartheid, colonialismo e occupazione militare.

Le riserve di gas fossile rivendicate da Israele sono piccole rispetto a quelle di molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Esse si trovano inoltre nel Mediterraneo orientale, dove le dispute sui confini marittimi tra Israele, lo Stato di Palestina sotto occupazione israeliana, Libano, Cipro, Grecia e Turchia, comportano un elevato rischio di conflitto armato. Ciononostante, grazie alla complicità della Chevron, l’Israele dell’apartheid è stato ansioso di affermarsi come esportatore di energia – pure minuscolo – verso l’Europa, sperando che l’integrazione nel mercato europeo dell’energia non soltanto produca un vantaggio economico, ma anche un aiuto per eludere le responsabilità rispetto al suo sistema di apartheid e la sua annessione illegale, la colonizzazione e lo sfruttamento delle terre e delle risorse naturali palestinesi.

La società civile palestinese, rappresentata nel BNC, invita i sostenitori dei diritti dei palestinesi in tutto il mondo a costruire e rafforzare le collaborazioni intersettoriali con il movimento per la giustizia climatica e le numerose comunità e popolazioni indigene in tutto il mondo che stanno denunciando e resistendo alla violenza coloniale dell’estrattivismo della Chevron, alla distruzione dell’ambiente e alle gravi violazioni dei diritti umani.

Il gas fossile è un nemico dell’ambiente. Secondo gli scienziati, il metano, principale componente del gas fossile, ha un impatto sull’atmosfera 86 volte peggiore di quello dell’anidride carbonica, se calcolato su un periodo di tempo di 20 anni, cioè, l’arco di tempo disponibile per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e prevenire un maggiore disastro climatico. Almeno il 25% dell’attuale riscaldamento globale è dovuto al metano prodotto da azioni umane. Il trasporto del gas, attraverso i gasdotti o liquefatto, è di per sé un enorme fattore di cambiamento climatico, perché comporta la fuoriuscita di gas, detta anche venting. Contrariamente alle affermazioni propagandistiche della lobby dei fossili, il gas non è un combustibile “di transizione”, è il combustibile utilizzato dalle avide multinazionali per mantenere profitti e potere di influenza, mentre devastano gli ecosistemi e il clima.

Siemens ha vinto la gara d’appalto per la costruzione dell’Interconnettore EuroAsia, un cavo elettrico sottomarino da Israele alla Grecia, passando per Cipro, che collegherà la rete elettrica dell’Israele dell’apartheid con quella dell’UE e consentirà di esportare in Europa l’elettricità prodotta da gas fossile.

Come spiegato dal Consiglio delle organizzazioni palestinesi per i diritti umani (PHROC)l’Interconnettore EuroAsia, se realizzato come previsto, contribuirà al mantenimento e all’espansione della colonizzazione illegale di Israele nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est. Il partner israeliano del progetto, la Israel Electricity Corporation (IEC), di proprietà statale, produrrà e gestirà la rete elettrica attraverso l’Interconnettore dalla sua rete elettrica nazionale che incorpora, e di fatto annette, le colonie illegali. Poiché queste colonie costituiscono un crimine di guerra e sono state condannate come una flagrante violazione del diritto internazionale nelle risoluzioni dell’ONU dell’UE, l’UE e Siemens stanno violando i loro rispettivi obblighi di diritto internazionale umanitario e di diritti umani, promuovendo e finanziando questo progetto e costruendo l’Interconnettore.

Inoltre, Siemens è stata complice dell’apartheid e del progetto di insediamento coloniale di Israele, principalmente attraverso gli affari con le autorità israeliane nei settori dei trasporti, della gestione del traffico e del controllo della popolazione nella Gerusalemme Est occupata e negli insediamenti israeliani illegali.

Noi denunciamo la complicità dell’Unione Europea nel sostenere e proteggere dalle responsabilità il regime di oppressione di Israele contro i palestinesi. Approfittando del greenwashing dell’UE sul gas fossile in quanto presumibilmente meno inquinante del petrolio o del carbone, un’affermazione che è stata smascherata come falsa da esperti indipendenti, Israele si è unito a Cipro e alla Grecia come partecipante al gasdotto EastMed, in cui è coinvolta Chevron, e all’Interconnettore EuroAsia, che Siemens sta progettando di costruire. Questi due progetti basati sul gas fossile sono stati promossi e sponsorizzati dall’UESeri dubbi sulla fattibilità del gasdotto EastMed rendono il progetto meno credibile come valida alternativa al gas russo. Tuttavia, parte del gas estratto da Chevron per Israele viene attualmente pompato verso l’Egitto ed esportato in Europa come parte del gas naturale liquefatto (GNL) egiziano. L’Interconnettore EuroAsia potrebbe presto entrare nella fase di costruzione dopo aver ricevuto una parte consistente dei finanziamenti dall’UE.

 Alla luce di quanto sopra, chiediamo:

– la promozione del boicottaggio a livello globale e una campagna di disinvestimento contro la Siemens fino a quando l’azienda non porrà fine al suo coinvolgimento commerciale nell’Interconnettore EuroAsia che consente il proseguimento del progetto di colonizzazione illegale di Israele e del suo sistema di apartheid, un crimine contro l’umanità,

– l’esclusione di Siemens da contratti e investimenti pubblici e privati fino a quando l’azienda non si ritirerà dal progetto, ponendo fine alla sua complicità con i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità di Israele,

– il disinvestimento da Chevron e da altre società di combustibili fossili che alimentano l’emergenza climatica e l’apartheid israeliano,

– di sostenere le campagne per la giustizia ambientale che prendono di mira i colossi dell’energia fossile come Chevron, che sono tra i maggiori responsabili dell’emergenza climatica in cui viviamo,

– di sostenere la campagna internazionale contro l’oleodotto Eastmed, un progetto pericoloso per il clima, l’ambiente e la pace nella regione.

Insieme, facciamo pagare a Chevron e Siemens un prezzo molto alto per aver alimentato il cambiamento climatico e l’apartheid israeliano!

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia

https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/comunicati/2744-campagna-gas-energia

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