martedì, Aprile 30, 2024

Russia, il miglior risultato manifatturiero dal 2006 (PeaceLink)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Le sanzioni contro la Russia non hanno portato al crollo immediato come molti nella Nato speravano. Questo ha causato un cambiamento di rotta privilegiando l’invio di armi che in un primo tempo dovevano servire a far resistere l’Ucraina in attesa che le sanzioni paralizzassero Putin.

Secondo gli ultimi dati di S&P, il settore manifatturiero russo ha registrato un netto miglioramento a marzo, segnando il risultato migliore dall’agosto 2006. L’indice destagionalizzato si è attestato a 55,7, rispetto al 54,7 di febbraio. Questo miglioramento è guidato dall’espansione della produzione e dei nuovi ordini, che sono cresciuti ad un ritmo più veloce degli ultimi 16 anni. Inoltre, la domanda dall’estero è in crescita, con i nuovi ordini per l’export che aumentano per la prima volta dallo scorso ottobre. L’occupazione è aumentata al ritmo più veloce dal novembre 2000, e la fiducia delle imprese è ai massimi livelli degli ultimi cinque anni.

Lo riferisce oggi l’Ansa.

E’ una ulteriore conferma del flop delle sanzioni contro la Russia. Secondo l’Economist avrebbero dovuto scatenare il caos finanziario.

Come mai questo fallimento?

Le sanzioni internazionali contro la Russia, imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina, hanno avuto un impatto limitato sull’economia russa. Nonostante le restrizioni, gli scambi commerciali esteri di Mosca sono quasi ai livelli precedenti al conflitto. Vediamo come la Russia è riuscita a evitare gli effetti delle sanzioni:

Scambi attraverso Paesi vicini. I Paesi confinanti con la Russia fungono da piattaforma per l’ingresso e l’uscita di molti prodotti. Ad esempio, il porto di San Pietroburgo ha smesso di ricevere merci come telefoni cellulari, componenti di automobili o elettrodomestici. Tuttavia, questi prodotti stanno entrando via terra da Paesi che non applicano le sanzioni, come Bielorussia, Cina, Armenia o Kazakistan.

Alleanze e neutralità. Alcuni Paesi non applicano le sanzioni, consentendo alla Russia di dirottare gran parte del suo commercio. Ad esempio, il porto di Istanbul è diventato un punto di ingresso per molte merci russe, poiché da lì ripartono le spedizioni per il porto russo di Novorossiysk. Inoltre, il traffico commerciale tra Cina e Russia ha raggiunto numeri record.

Esportazioni di petrolio. La Russia ha aggirato le condizioni imposte alle sue esportazioni di petrolio utilizzando intermediari come Emirati Arabi Uniti, India, Pakistan, Indonesia o Malaysia. Questi intermediari acquistano carichi di petrolio russo e li rivendono.

Microchip e batterie. Nonostante l’embargo su microchip, semiconduttori e batterie agli ioni di litio, la produzione militare russa non è stata significativamente colpita. Mosca ha creato una rete di società fantoccio, importazioni clandestine e buoni intermediari per continuare a ottenere tecnologia.

In sintesi, le sanzioni euro-americane hanno avuto un impatto limitato, poiché gran parte del mondo continua a commerciare con la Russia.

Le sanzioni contro la Russia non hanno portato al crollo immediato come molti nella Nato speravano. Questo ha causato alcuni cambiamenti nella guerra contro la Russia.

1. Aumento del sostegno militare all’Ucraina. L’incapacità delle sanzioni di fermare la Russia ha spinto la NATO ad aumentare il suo sostegno all’Ucraina con l’invio di armi più pesanti e missili (es. Himars).

2. Rischio di escalation. L’aumento del sostegno occidentale all’Ucraina ha aumentato il rischio di un’escalation del conflitto. La Russia ha avvertito che potrebbe utilizzare armi nucleari se si sentisse minacciata.

Come uscirne?

Le proposte di Elon Musk per uscire dalla guerra in Ucraina sono state presentate il 4 ottobre 2022. Le proposte erano le seguenti:

1. Ripetere i referendum nelle regioni del Donbass e della Crimea sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

2. La Crimea diventa formalmente parte della Russia, come è stato dal 1738 (fino a Krusciov).

3. Forniture d’acqua assicurate alla Crimea.

4. L’Ucraina rimane neutrale.

In un post su X Musk ha scritto ieri che “è stato un tragico spreco di vite umane per l’Ucraina attaccare un esercito più grande che disponeva di difese in profondità, campi minati e artiglieria più potente” considerato che “l’Ucraina non aveva mezzi corazzati o superiorità aerea”.

Secondo Musk “non c’è alcuna possibilità che la Russia prenda tutta l’Ucraina, poiché la resistenza locale sarebbe estrema a ovest, ma la Russia guadagnerà sicuramente più territorio di quello che ha oggi. Più a lungo va avanti la guerra, più territorio guadagnerà la Russia fino a raggiungere il Dnepr. Tuttavia, se la guerra dovesse durare abbastanza a lungo, anche Odessa cadrebbe. Se l’Ucraina perderà o meno l’accesso al Mar Nero è, a mio avviso, la vera questione sul tavolo. Raccomanderei una soluzione negoziata prima che ciò accada“.

Note: Contenuti elaborati tramite Copilot sulla base di dati di Avvenire e del Tempo e tramite Gemini.

1 aprile 2024

https://www.peacelink.it/economia/a/49997.html

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