giovedì, Dicembre 26, 2024

Suor Katharina Ganz: Una voce chiara e decisa dalla Germania non avrebbe certo fatto male al Sinodo mondiale! (katholisch.de)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

OBERZELL – In una lettera aperta, le laiche tedesche criticano pesantemente la mancata nomina della presidente della ZdK (Comitato centrale dei cattolici tedeschi) Irme Stetter-Karp al Sinodo mondiale. Suor Katharina Ganz è stata la promotrice della lettera. Nell’intervista a katholisch.de, parla di ciò che il Sinodo mondiale può imparare dalla Germania.

La scorsa settimana si è saputo chi il Papa inviterà al Sinodo mondiale che si svolgerà a Roma. Per la prima volta, parteciperà anche un numero maggiore di laici. Ma scorrendo l’elenco degli invitati papali ci sono assenze “eccellenti” e questo sta facendo lievitare il malcontento tra i cattolici tedeschi. Infatti dieci membri del Forum delle donne del Cammino sinodale (Frauenforums des Synodalen Weges) hanno criticato aspramente la selezione dei partecipanti al Sinodo mondiale. I firmatari considerano la decisione del Papa un affronto. In un’intervista a katholisch.de, la Superiora generale delle Suore Francescane di Oberzell spiega le sue critiche.

Domanda: Suor Katharina, perché ha scritto questa lettera a Roma?

Ganz: I membri del forum “Donne nei ministeri e negli incarichi ufficiali all’interno della Chiesa cattolica” del Cammino Sinodale si sono incontrati la scorsa settimana a Francoforte e hanno valutato il lavoro svolto negli ultimi anni. Durante questo incontro abbiamo letto su katholisch.de quali laici e laiche il Papa ha nominato per Sinodo mondiale. Abbiamo notato che nessun laico/a germanico è stato scelto tra coloro che avranno diritto di voto. Il professor Thomas Söding è stato nominato come consigliere, ma non ha diritto di voto. Noi donne lo abbiamo notato: Nessuna donna cattolica tedesca ha diritto di voto. Eppure sei dei 14 tedeschi che avevano partecipato all’Assemblea continentale europea di Praga avevano accettato di andare a Roma per partecipare al Sinodo mondiale. Come gruppo e come Cammino sinodale avevamo segnalato Stetter-Karp perché era presente a Praga. Tuttavia, siamo rimasti molto sorpresi e addolorati dal fatto che l’unica candidatura della Chiesa tedesca non sia stata accettata.

Domanda: Perché siete rimasti sorpresi? Perchè da Roma avrebbero dovuto nominare un/una tedesco/a?

Ganz: È noto a tutti, anche a Roma, che noi in Germania abbiamo svolto un importante Cammino Sinodale triennale in modo molto professionale e intenso. Nel farlo, abbiamo portato alla luce le cause sistemiche e strutturali dell’abuso (di potere, psicologico, sessuale…) e abbiamo individuato le riforme che devono essere introdotte per poter testimoniare nuovamente, in modo credibile, il Vangelo. Non capisco perché un rappresentante di spicco di questo processo non possa partecipare al Sinodo mondiale con diritto di voto!

Domanda: Il Cammino sinodale della Chiesa tedesca non gode certo di molti estimatori in Vaticano…

Ganz: Sappiamo che il Papa non è un “fan” del Cammino sinodale. Allo stesso tempo, i vescovi non sono riusciti, anche se molti ci hanno provato, a convincerlo delle chanches positive che questa via offre alla Chiesa. La mancata nomina di Stetter-Karp è un ennesimo affronto, molto simile al fatto che il Presidio del Cammino sinodale non sia stato ancora ricevuto a Roma. Invece, si continuano a nominare vescovi tedeschi per il Sinodo, e mi chiedo se essi rappresentino la maggioranza dei cattolici della nostra Chiesa in Germania!? È stato ampiamente documentato come il Papa stia nominando al Sinodo mondiale un po’di tutto, conservatori e progressisti uniti a personaggi non così rappresentativi… Per noi la prospettiva femminile è pesantemente trascurata!

Domanda: Se si ascoltano le numerose dichiarazioni vaticane, il Sinodo mondiale non dovrebbe riguardare l’opinione della maggioranza. Non è un sondaggio, non è un parlamento…

Ganz: Questa è una gestione autoritaria e fa parte della tattica vaticana. Roma sta sminuendo le dinamiche della Chiesa universale per creare una “cortina di fumo” e non prendersi le responsabilità della delusione generale del post-sinodo. Ma la delusione ci sarà e sarà grande se non ci saranno risultati sostenibili e cambiamenti visibili nella nostra Chiesa. Papa Francesco deve anche capire che, nella nostra costituzione ecclesiastica monarchico-assolutista, è tempo non solo di ascoltare il popolo di Dio ma anche di renderlo partecipe delle decisioni che vengono prese. Sono necessarie riforme e cambiamenti radicali. Il nuovo capo del Dicastero della Fede, Víctor Manuel Fernández, sta dicendo la stessa cosa: sul tema del ruolo delle donne nella Chiesa, non sarà possibile ascoltarle ad oltranza e chiedere il loro consiglio senza poi arrivare ad un cambiamento reale e lasciare che prendano decisioni.

Domanda: Nella lettera inviata a Roma lei si rallegra della nomina della svizzera Jeppsen-Spuhler. Inoltre anche la suora tedesca Anna Mirijam Kaschner è nella lista papale. Cosa si aspetta da loro?

Ganz: Non conosco suor Kaschner. Ma ho letto il suo articolo su “Herder Korrespondenz” dopo l’Assemblea europea. Ho avuto l’impressione che non abbia compreso appieno il modo in cui abbiamo affrontato il cammino sinodale qui in Germania. Credo che guardi alla Germania da una prospettiva diversa. Sarà anche tedesca, ma nelle sue recenti dichiarazioni manca una visione che tenga conto dei traumi delle persone coinvolte nello scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa. Invece la Jeppsen-Spuhler è una sostenitrice molto più convinta delle questioni femminili ed è molto più “in rete”. (…)

(…)

Domanda: Cosa potrebbe imparare il Sinodo mondiale dalla Germania?

Ganz: Il Sinodo mondiale dovrebbe imparare soprattutto che lo scandalo degli abusi ha scosso la credibilità della nostra Chiesa fino al midollo e che l’evangelizzazione non avrà successo se non faremo anche cambiamenti radicali e strutturali. Sarebbe ora di finirla con il “divide et impera” per mantenere il proprio potere! Il cammino sinodale in Germania ha dimostrato che questo è possibile! Ma è stato proposto anche in molti altri Paesi… Se il Vaticano e il Sinodo prenderanno sul serio i segni dei tempi – e lo scandalo degli abusi è un segno dei nostri tempi – allora la struttura della nostra Chiesa deve essere cambiata. Occorre creare strutture di partecipazione, considerare la necessaria divisione dei poteri e, infine, ripensare le condizioni di ammissione al ministero ordinato. Senza giustizia di genere la nostra Chiesa non ha un futuro. La mancata nomina di Stetter-Karp dimostra, a mio parere, quanta poca sensibilità ci sia in questo senso. A mio avviso, è uno schiaffo alle preoccupazioni e alle speranze del Cammino sinodale.

Intervista di Benedikt Heider per katholisch.de

(Liberamente tradotto da don Paolo Zambaldi)

Articolo integrale in lingua originale:

https://katholisch.de/artikel/46107-ganz-starke-stimme-aus-deutschland-haette-weltsynode-nicht-geschadet

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