Il grande cambiamento che ha attraversato Cuba con l’approvazione della nuova Costituzione nel 20191 già poneva le basi per una trasformazione all’avanguardia a livello internazionale anche sui temi dell’uguaglianza di genere, della violenza di genere, del lavoro di cura e della trasformazione del concetto di famiglia.
Infatti, ad esempio, all’articolo 43 si stabiliva che lo Stato assicura alle donne “l’esercizio dei suoi diritti sessuali e riproduttivi, le protegge dalla violenza di genere in qualsiasi sua manifestazione”.
Oppure all’articolo 81, veniva riconosciuto “a tutte le persone il diritto a fondare una famiglia” che sia attraverso “vincoli giuridici, di fatto o di natura affettiva”.
Tuttavia, visto il grande dibattito che si era sollevato su tutta una serie di temi collegati, si indicava nell’Undicesima Disposizione Transitoria la necessità di iniziare un processo di consultazione popolare per scrivere un nuovo Codice delle Famiglie, che andasse a sostituire quello vigente dal 1976.
Questo impressionante processo di consultazione popolare sta volgendo al termine e ora all’Asamblea del Poder Popular (il Parlamento cubano) spetta riorganizzare il progetto e fissare una data per il referendum, probabilmente entro fine anno, che lo convertirà in legge (anche il Codice vigente del 1976 fu a suo tempo sottomesso a referendum).
Visto il totale silenzio dalle nostre latitudini su questo progetto rivoluzionario e visto che in questo periodo le istituzioni e le multinazionali stanno provando in modo ipocrita a fingersi progressiste su questi stessi temi, può essere interessante guardare all’esperienza comunista cubana che ci dà un ennesimo esempio da seguire sia nel metodo che nel merito.
Un metodo rivoluzionario
Come già detto, il processo di scrittura del nuovo Codice delle Famiglie ha come inizio il processo di scrittura della nuova Costituzione, che già rappresenta un unicum nel metodo di consultazione e dibattito popolare. Visto però che all’interno della Costituzione non era possibile inserire tutti gli stimoli e le richieste provenienti dalla popolazione, si è rimandato ad un secondo momento per redigere un nuovo “Codigo de Familia”, al singolare.
Dopo un lungo periodo di consultazione, che si proverà qui a riassumere brevemente, il titolo è stato modificato in “Codigo de las familias”, in modo da “riflettere le relazioni personali in tutta la loro diversità”2.
Il nuovo Codice delle famiglie, non a caso, è stato salutato dal Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez dicendo che “questa sarà una legge, oltre ad essere necessaria, degna e costruita dai cubani”3.
L’ultima versione sulla quale si sta lavorando verso il referendum è la numero 25, dopo che dal 12 gennaio 2022 la versione numero 24 è stata resa pubblica sul sito del Ministero della Giustizia con l’obiettivo di porlo a consultazione popolare dal 1° febbraio al 30 aprile del 2022.
Da febbraio si sono tenuti 79.000 incontri popolari in tutto il Paese per discutere il progetto, a cui hanno partecipato 6,5 milioni di cubani. Secondo le informazioni fornite dal capo della Giustizia, il processo di consultazione popolare ha permesso di raccogliere 336.595 interventi degli elettori e 434.000 proposte.
“Come di consueto, è stata valutato articolo per articolo, paragrafo per paragrafo, con tutti i dettagli possibili, in modo che nessun parere fosse lasciato indietro“, ha aggiunto Diaz-Canel.
Come accompagnamento a questo acceso dibattito, che ha visto anche la contrarietà della parte più conservatrice della popolazione, un ruolo centrale l’ha svolto il lavoro di comunicazione portato avanti in modo particolare dal programma televisivo “Familia”4.
Il programma, dalla durata di 30 minuti, si è svolto una volta a settimana non solo per promuovere la piena conoscenza dei contenuti del nuovo Codice, sottolineandone la concezione profondamente umanistica e la sua natura avanzata, ma anche per rendere visibile la composizione diversificata, eterogenea e complessa che oggi già caratterizza le famiglie cubane.
Questo ampio processo di consultazione e comunicazione, che si è aggiunto a quello educativo che viene portato avanti da decenni dal Centro Nacional de Educación Sexual (CENESEX), gestito da Mariela Castro, figlia di Raul, ha prodotto come risultato un Codice davvero unico ed avanzato rispetto al resto del mondo.
Un contenuto rivoluzionario
Il nuovo Codice delle famiglie va molto oltre il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso o la maternità surrogata senza fini di lucro, e rappresenta una vera avanguardia a livello internazionale.
L’Unione Nazionale dei Giuristi di Cuba ha, infatti, presentato il documento affermando che il progetto “abbandona il criterio patriarcale” di definizioni della famiglia5.
Il documento, infatti, affronta tantissimi temi come ad esempio l’unione affettiva, le famiglie multiparentali, la responsabilità genitoriale, l’adozione, la gestazione solidale, la discriminazione e la violenza in famiglia, la divisione del lavoro di cura, l’affiliazione assistita. Tra questi temi se ne approfondiranno qui alcuni, rimandando al testo per eventuali ulteriori approfondimenti6.
Il primo tema interessante che viene posto nelle Disposizioni preliminari è che si riconosce il diritto delle persone a “la piena uguaglianza tra donne e uomini, l’equa distribuzione del tempo dedicato al lavoro domestico e alla cura tra tutti i membri della famiglia, senza sovraccaricare nessuno di loro, e il rispetto del diritto delle coppie di decidere se desiderano avere figli e il numero e il momento per farlo, riservandosi in ogni caso il diritto delle donne di decidere sul proprio corpo” (art.4).
All’articolo 13, si riconosce che “la violenza familiare si esprime a partire dalla disuguaglianza gerarchica all’interno della famiglia” e che “comprende ciò che accade contro le donne e altre persone, in base al genere, contro i bambini, le bambine e gli adolescenti, contro gli anziani e contro le persone con disabilità”.
L’intero codice poi comprende una serie di misure per rompere questa gerarchia che siano di tipo sanzionatorio o che potenzino i diritti dei bambini, delle donne, degli anziani e dei disabili. Ad esempio, all’articolo 132, si riconosce “il valore dei contributi indiretti, inclusi quelli di carattere non finanziario, nella acquisizione dei beni accumulati durante il matrimonio, in modo che il lavoro domestico e di cura sia computabile come contributo agli oneri”.
All’articolo 197, si riconosce il matrimonio come un’unione volontaria tra due persone (quindi rende possibile il matrimonio non solo eterosessuale) e che rappresenta “una delle forme di organizzazione delle famiglie”.
Infatti, vengono riconosciute quali altre forme di costituire una famiglia oltre al matrimonio (art.17-21): “la filiazione qualunque ne sia l’origine o il modo in cui è stata determinata”, comprendendo anche le tecniche di riproduzione assistita e l’adozione; l’unione affettiva di fatto; oppurela “parentela socio-affettiva” che deve essere riconosciuta da un tribunale come un’unione tra persone (non necessariamente due) che, di fatto, hanno agito affettivamente come parenti e che sono affettivamente legati da un rapporto stabile e duraturo nel tempo.
Viene poi riconosciuta la possibilità ad avere più di due genitori, ossia la “multiparentalità”, o per cause originarie o per cause sopravvenute. Tra queste ultime c’è la parentela socio-affettiva, ossia la presenza di un vincolo socioaffettivo familiare noto e stabile, a prescindere dal vincolo biologico (art.56-57).
Gli articoli 128-132 regolano poi “la gestazione solidale”, che “avviene quando una donna, diversa da quella che vuole assumere la maternità, gesta nel suo grembo per motivi altruistici o estranei a qualsiasi remunerazione monetaria o mercantile, la figlia o il figlio della persona o delle persone che vogliono assumere la maternità o la paternità”.
Infine, altra novità interessante, viene eliminato il concetto di “patria potestà” ed introdotto quello di “responsabilità parentale” (art.5). Il cambiamento del termine serve per rimpiazzare una concezione antica che intende la maternità e la paternità come un possesso e sostituirla con una visione in cui invece li considera come ruoli che rivestono una responsabilità il cui obiettivo è quello di educare i figli ad essere indipendenti seguendo il “libero sviluppo della personalità”.
Conclusioni
Negli ultimi anni, e in particolare durante l’8 marzo o il mese del Pride, le istituzioni più reazionarie e le multinazionali più spietate cercano di rifarsi una legittimità di facciata partecipando a qualche evento o promuovendo qualche gadget color rosa o arcobaleno.
Nella loro narrazione solo il sistema capitalistico e in particolare l’Occidente è luogo di libertà ed emancipazione. Nella pratica, però, vediamo quotidianamente come questo sistema economico-sociale sia solo portatore di condizioni di lavoro indegne, instabilità economica, devastazione ambientale, malattie, violenza e guerra.
Nemmeno quei pochi diritti civili guadagnati con le lotte degli anni passati vengono tutelati, ma sono continuamente sotto attacco.
Davanti a questo scenario, Cuba ci dà un’ennesima lezione. Il Codice delle Famiglie che sta venendo discusso in questi mesi e che dovrebbe essere approvato con un referendum entro l’anno rappresenta un esempio di rilevanza internazionale sia nel metodo che nel merito.
In questo articolo si è provato a sottolineare i principali contributi, ma dobbiamo tener ben presente che questi avanzamenti non sarebbero stati possibili se 60 anni fa los barbudos non si fossero organizzati per fare una rivoluzione comunista nel paese e se da allora con costanza e sacrificio il popolo cubano non avesse portato avanti quel progetto rivoluzionario.
Per tutti i comunisti e tutte le comuniste, non si può che prendere esempio ed imparare, di nuovo, da Cuba: solo eliminando lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla natura, ossia il sistema capitalista, si potrà davvero raggiungere l’uguaglianza e la libertà, in modo sostanziale e non solo nella loro proclamazione davanti le telecamere.
1 http://media.cubadebate.cu/wp-content/uploads/2019/01/Constitucion-Cuba-2019.pdf
2 https://www.latimes.com/espanol/internacional/articulo/2022-05-02/cuba-nuevo-codigo-de-familias-va-mas-alla-de-matrimonio-gay
3 https://www.presidencia.gob.cu/es/noticias/una-ley-digna-y-construida-por-los-cubanos/
4 http://www.cubadebate.cu/especiales/2022/05/31/un-buen-encuentro-con-patricia-ares-y-familias/
5 https://www.prensa-latina.cu/2022/05/25/proyecto-del-codigo-de-las-familias-refleja-realidad-social-de-cuba
6 https://www.gacetaoficial.gob.cu/sites/default/files/goc-2022-ex4.pdf