Incatenarono la sua bocca
legarono le sue mani
alla roccia della morte
e dissero : “ sei un assassino “.
Gli tolsero il cibo, gli abiti, le bandiere
lo gettarono nella cella dei morti
e dissero : “ sei un ladro “
Lo rifiutarono in tutti i porti
portarono via la sua piccola amata
e dissero : “ sei un profugo “.
O tu, dagli occhi e le mani sanguinanti !
la notte è effimera,
né la camera dell’arresto
né gli anelli delle catene
sono permanenti.
Nerone è morto, ma Roma no,
lotta persino con gli occhi !
e i chicchi di una spiga morente
riempiranno la valle di grano.