mercoledì, Aprile 24, 2024

Perché “pellegrinaggio di giustizia”? (bocchescucite.org)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Già da alcuni anni organizzavamo dei viaggi di conoscenza nei Territori occupati perché, fin dal 2004, chiunque incontravamo, nei campi profughi o nei villaggi, ci faceva insistentemente la richiesta di ritornare in Italia raccontando quello che avevamo visto con i nostri occhi. Ma quella sera, in un teatro di Betlemme dove si faceva memoria di quel 1 marzo in cui si iniziò a costruire il muro di apartheid, il patriarca di Gerusalemme avvicinò abuna Nandino per fargli una richiesta legata a Pax Christi, visto che per tanti anni Michel Sabbah aveva ricoperto la carica di presidente internazionale: 

“Vi prego, la Palestina ha bisogno di un nuovo tipo di pellegrino che, proprio a causa dell’occupazione militare, venga a stare con noi, nei villaggi e nelle famiglie a cui è stata rubata la terra e tagliati gli ulivi, per testimoniare attraverso la sua presenza, che la pace è possibile e necessaria, ma nella giustizia. Insomma ci vuole un pellegrino di giustizia!”

Per questo, di anno in anno, si sono moltiplicati i “Pellegrinaggi di giustizia”, una settimana di condivisione delle sofferenze e delle speranze di chi abita la Palestina resistendo alla morsa dell’occupazione militare.

Un’esperienza che si differenzia notevolmente dal classico pellegrinaggio in Terra santa. Non prevale infatti l’obiettivo di “vedere” i “Luoghi Santi” ma di INCONTRARE-CONOSCERE-ASCOLTARE persone e situazioni di vita. Anche l’itinerario del viaggio non è quello consueto: Nazareth-la Galilea-Gerusalemme-breve visita a Betlemme-poi via di nuovo a Gerusalemme-visita di chiese e scavi archeologici…tante ‘pietre’ notevoli, ma col rischio che la gente, musulmani e cristiani che su questa terra vivono da quarant’anni sotto un pesantissimo regime di occupazione militare, siano esclusi dal programma.

Per questo, insieme alle straordinarie testimonianze della storia custodite nelle pietre di ieri, le giornate del Pellegrinaggio di Giustizia incrociano storie, persone e comunità che oggi vivono e sopravvivono ad una delle colonizzazioni più lunghe della storia.

Per i “pellegrini di giustizia” le mostruose violazioni dei fondamentali diritti umani che impediscono alla popolazione di vivere con dignità sulla loro terra come per esempio il tracciato e le conseguenze umanitarie del muro di apartheid, non restano “sullo sfondo” di un viaggio solo spirituale ma diventano il cuore di una spiritualità incarnata nella storia.

Pax Christi Italia organizza tre viaggi durante all’anno:

nel periodo di PASQUA: “Viaggio ponti e non muri”

nel periodo estivo (luglio/agosto): “Pellegrinaggio di giustizia”

nel periodo della raccolta delle olive (metà ottobre): “Tutti a raccolta”

http://www.bocchescucite.org/viaggi/

http://www.bocchescucite.org/tutt-a-raccolta-vieni-con-noi-in-palestina-dal-20-al-27-ottobre/

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