giovedì, Marzo 28, 2024

“Le religioni devono aprirsi al dialogo”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Parla don Paolo Zambaldi, sacerdote bolzanino e autore del nuovo libro “Conversando con Baruch”. Un invito ad una riflessione teologico-filosofica.

Intervista di Andrea Dalla Serra, salto.bz, 23.03.2022

Sacerdote della parrocchia della Visitazione a Bolzano, curatore di un proprio blog e ora autore del libro ‘Conversando con Baruch – Spinoza, un filosofo oltre le religioni’ (Gabrielli Editore). I più lo conosceranno per aver preso posizione a favore di un cambio di passo all’interno della Chiesa, per le sue posizioni a favore del ddl Zan e per i conseguenti attacchi ricevutiDon Paolo Zambaldi, senza dubbio, vive al centro di una tensione tra la figura che ricopre, quella del parroco, e le proprie opinioni personali, quindi ciò che pensa. Martedì (22 marzo) si è tenuta, proprio alla Visitazione, la presentazione del suo nuovo libro, organizzata insieme al Centro Pace e a Guido Margheri (ANPI) con cui ha dialogato. Quali siano le motivazioni di questa nuova fatica letteraria e dove lo abbiano indirizzato, lo abbiamo chiesto direttamente a lui.

Salto.bz: “Conversando con Baruch – Spinoza, un filosofo oltre le religioni”; il titolo del suo nuovo libro preannuncia già una forma di dialogo immaginario tra Lei e il filosofo olandese Baruch Spinoza. Perché ha scelto questa tipologia narrativa?

Don Paolo Zambaldi: È sicuramente una tipologia particolare. Il mio libro non voleva essere l’ennesimo saggio su Spinoza, ne esistono già di molti validi, e non ho approfondito tutta la sua filosofia, limitandomi esclusivamente alla visione teologica. Ho voluto creare un dialogo per rendere più accessibile e scorrevole la lettura, offrendo una scoperta del filosofo attraverso un taglio originale. Il ‘mio’ Baruch parla con i suoi testi, che ho raggruppato da diverse sue opere, specialmente dai suoi carteggi con numerosi personaggi europei di alto profilo con cui è rimasto a lungo in contatto. Questo mio lavoro vuole essere inoltre un invito ai lettori a prendere in mano qualche opera di Spinoza, come ad esempio il Trattato teologico-politico, un testo decisamente innovativo.

Proprio nella conclusione della Prefazione al Trattato teologico-politico, Spinoza invita il ‘volgo’ e, indirettamente, i teologi a non leggere la sua pubblicazione, anzi “a trascurarla del tutto”. Da dove è giunta invece l’ispirazione a intraprenderne la lettura?

Sono complici i miei viaggi fatti in Olanda. Il contatto con la città di Amsterdam ha fatto nascere in me il desiderio di avvicinarmi al pensiero del filosofo. Poi, la visione del ‘post-teismo’ che si porta con sé una nuova immagine di Dio: purificata, priva di manipolazioni effettuate durante storia dalle religioni. Altresì l’invito a mettere in secondo piano la dimensione del rito, facendo prevalere la ricerca della verità.

Per continuare a leggere l’articolo:

https://www.salto.bz/de/article/23032022/le-religioni-devono-aprirsi-al-dialogo

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