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Oxfam al G20: cancellate parte del debito dei Paesi più fragili

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Oxfam, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, ha sollecitato le auorità europee a cancellare parte delle rate di capitale e interessi dei debiti contratti dai Paesi più fragili. Un modo per aiutarli ad affrontare la crisi sia sanitaria che economica dovuta al Covid-19. 

 

Questo scrive Oxfam nel comunicato del 15 aprile:

«Per rispondere all’emergenza Covid19, il summit virtuale dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei Paesi del G20 conclusosi da poco, ha stabilito la sospensione, a partire dal prossimo primo maggio e almeno fino alla fine dell’anno, dei pagamenti delle rate del capitale e degli interessi sul debito bilaterale contratto nei confronti delle economie avanzate da parte di oltre settanta Paesi meno sviluppati ed economie fragili associate all’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo della Banca Mondiale.

Commentando l’annuncio della moratoria, Elisa Bacciotti, direttrice della campagne di Oxfam Italia, ha dichiarato:

“Le decisioni del G20 di oggi permetteranno a molti Paesi in via di sviluppo di liberare risorse preziose, svincolandole dai pagamenti a breve termine per parte del loro debito estero. Risorse che saranno cruciali per salvare vite umane, liberando investimenti nei sistemi sanitari, e per mettere in campo misure di supporto economico per famiglie e piccole e medie imprese. Non tutti i Paesi potranno però purtroppo beneficiare di questa temporanea moratoria e godere di una sospensione indispensabile ad affrontare uno shock che rischia di avere, secondo il Fondo Monetario, impatti socio-economici mai visti dai tempi della Grande Depressione. Per questo Oxfam chiede ai governi del G20 e alle istituzioni finanziarie internazionali un intervento ancor più deciso, che arrivi alla cancellazione di una parte consistente dell’esposizione debitoria relativa al 2020 dei Paesi, più fragili nei confronti del Fondo Monetario, della Banca mondiale e di banche multilaterali. Per favorire una riduzione del debito straordinaria, il Fondo Monetario potrebbe ad esempio ricorrere alla monetizzazione di parte delle proprie riserve auree, il cui valore è aumentato di oltre 19 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno. I paesi del G20, dovrebbero inoltre esercitare una forte pressione sui creditori privati nei loro Paesi, perché si uniscano alla moratoria promossa dai governi. Si tratta di un test di grande solidarietà nei confronti dei contesti più vulnerabili del pianeta a cui nessuno dovrebbe oggi sottrarsi”.

 

Adista, 16.04.2020

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