venerdì, Aprile 26, 2024

Il fascino dello straordinario e la fatica rifiutata dell’ordinario (don Paolo Zambaldi)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Il fascino dello straordinario e la fatica rifiutata dell’ordinario sono diventati il male del secolo.

Negli ultimi anni è successa una cosa destinata ad avere un impatto devastante sulla storia dell’uomo.

E’ successa così in fretta che spesso ci sfugge. Anzi la accettiamo come naturale ed inevitabile. Anzi molti la ritengono un progresso dell’uomo…

Tutto è cominciato col privare del suo valore due parole a mio avviso fondamentali per lo spirito umano: tempo e fatica.

La riduzione della fatica del lavoro portata dallo sviluppo tecnologico e tecnico, di per sè un fatto buono, ha portato a un rifiuto della fatica tout court.

La fatica necessaria per imparare, per costruire se stessi, la fatica necessaria per sostenere le proprie convinzioni,  per  raggiungere i propri obiettivi,  per cambiare ed evolversi… la fatica dell’altruismo, dell’impegno politico, culturale, religioso.

La fatica si coniuga col tempo.

Il capitalismo ha stabilito che il tempo ha un prezzo. Il tempo occupato dal lavoro, ha esaurito quasi tutto quello disponibile, il consumismo ha pervaso il rimanente.

Dunque è divenuto improduttivo pensare, leggere, confrontarsi, combattere per un idea/ideale/fede. Se tempo rimane va speso per comprare, per divertirsi per rilassarsi, per dimenticare l’oltraggio della propria schiavitù…

Amici sui social, acquisti sul web, lettura dei giornali sugli Smartphones… cinema poco, libri niente, partecipazione civile niente…

La fatica dell’ordinario accettata un tempo come necessaria per costruire se stessi e il mondo, è stata sostituita col fascino dello straordinario.

Oggi affascina l’evento qualsiasi esso sia, la festa in piazza chiunque sia il festeggiato, l’avvenimento, lo scoop, vero o falso che sia, l’uomo che alza la voce, fascista o meno che sia.

Anche il mio blog rispecchia questa tendenza.

Gli articoli di maggiore successo sono quelli polemici, che evidenziano contrasti, che puntano il personaggio…

Quelli invece  meno letti sono quelli più lunghi (che richiedono tempo) e quelli che approfondiscono alcune informazioni, che trattano l’analisi dei dati, che cercano o invitano a cambiare prospettiva (fatica).

Dunque questo male oscuro ci permea nel profondo ed è foriero di un’umanità di ignoranti/bambini che saranno divorati dal Moloch del mercato, la bestia insaziabile che domina il mondo.

 

don Paolo Zambaldi

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