Negli anni di crisi, il numero di nuclei familiari assistiti a Torino dai Centri di Ascolto Diocesano e dalla Caritas è cresciuto del 47,6% (fonte: Rapporto Rota). Il Ministro dell’Interno ha dimostrato di non aver approfondito il tema.
Il Ministro dell’Interno dimostrato di essere poco aggiornato e informato. Le sue parole a commento della disponibilità dell’Arcivescovo di Torino, Sua Eccellenza Cesare Nosiglia, ad accogliere i 43 migranti da giorni a bordo della Sea-Watch sono sbagliate da tutti i punti di vista.
Sono sbagliate nel merito, perché da sempre la Diocesi della nostra città si occupa delle persone in difficoltà e in stato di bisogno, italiani compresi.
Sono sbagliate nei tempi e nei modi, perché per fare del bene la Diocesi non ha bisogno dell’imbeccata di nessuno, tantomeno ora (è appena giunta la notizia che la Sea-Watch ha forzato il blocco ed è entrata in acque territoriali italiane).
Sono sbagliate vista la carica istituzionale ricoperta da chi le pronuncia, dal momento che non spetta certo a Salvini insegnare al nostro Arcivescovo quale sia la maniera migliore per fare del bene al prossimo.
Sono perplesso e preoccupato. Il Ministro dell’Interno forse non è informato della grande, storica e preziosa opera di carità portata avanti dalla Diocesi della nostra città e dalla Caritas.
Le persone che ricevono supporto e aiuto dalle strutture della Diocesi sono migliaia. Tra 2008 e 2015, anni di crisi economica, le persone assistite dalla Diocesi e dalla Caritas sono aumentate di quasi il 50%. Centinaia sono le persone che usufruiscono quotidianamente di un posto letto o di un piatto caldo forniti dalla Diocesi. Molti altri ricevono sussidi e aiuti in altre forme. E la metà circa di queste persone sono italiani.