giovedì, Novembre 21, 2024

Lettura popolare della Bibbia (incontro del 12 aprile 2019)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Una nuova e strana sicurezza

“Colui che è sicuro muore in età avanzata”, ma spesso è molto triste e solo!

(Testi liberamente tratti da: Carlos Mesters, Incontri biblici, Cittadella, 1989)

 

  1. LETTURA DEL TESTO DELLA VITA

1.1. Un fatto della vita di oggi

Marco è un dipendente di un’azienda bolzanina, e un giorno si confida con il suo parroco: “Senti, nella ditta dove io lavoro, per chi volesse essere cristiano davvero, non c’è proprio posto. Non è possibile restarci. Ma io ho moglie e figli. Ho bisogno di quello stipendio. Non posso perdere l’impiego… Farei certamente la fame! Ho il dovere di pensare al mantenimento della mia famiglia. Anzi, se devo dire la verità, nella vita tormentata che vivo, non ho neppure il tempo di pensare a Dio e alle cose della religione. Mi basta riuscire a compiere i miei doveri di lavoro. Non ho assolutamente possibilità di fare altro. Non so neppure se Dio potrebbe chiedermi di più!”.

1.2. Un fatto della vita al tempo della Bibbia

“Lavorare come un matto, ma perché? Non ha detto Gesù che bisogna vivere spensierati come i passeri? Anzi, ha detto pure che tornerà presto!”. Così, più o meno, pensavano i Tessalonicesi. S.Paolo scrisse loro una lettera molto chiara: “Tenetevi lontani da questa gente, che vive solo nella pigrizia” (2 Tes 3, 6). “Chi non vuole lavorare, non ha neppure diritto di mangiare” (2 Tes 3, 10). Lo stesso Paolo volle dare l’esempi: “Non ho mangiato a ufo il pane di nessuno. Al contrario, ho lavorato duramente notte e giorno, fino a stancarmi assai, proprio per non pesare sulle spalle di nessuno di voi” (2 Tes 3, 8).

NB: I Tessalonicesi abitavano in Grecia. S.Paolo passò di la e fondò un comunità (At 17, 1-4). Ma dovette fuggire prima del tempo (At 17, 5-10). Per questo, certi cristiani di la non capirono bene le parole di Paolo e pensavano che Cristo sarebbe venuto presto. Pensavano che potevano attendere senza fare nulla (2 Tes 2, 1-2). Per correggere queste idee sbagliate Paolo ha scritto la 2a Lettera ai Tessalonicesi.

1.3. Approfondiamo il fatto della vita, per trovarne uno simile nella nostra

Sono tre modi differenti di sentirsi sicuri nella vita: la sicurezza di Marco dipende totalmente dagli altri. È costretto a lavorare tanto che non ha neppure tempo di pensare ad altro. I Tessalonicesi riponevano tanta sicurezza in Dio, che non facevano più niente. S.Paolo aveva la sua sicurezza in Dio, ma lavorava molto per mantenersi. Consideriamo tutto ciò più da vicino:

  1. Conosci gente costretta a vivere come Marco? Racconta.

  1. Conosci qualcuno che vive come S.Paolo? Racconta.

  1. Conosci gente che riesce a vivere come i Tessalonicesi?

  1. Tu stesso da che parte stai? La tua situazione è simile a quella di Marco? Raccontala.

  1. Quale delle tre sicurezze è la migliore? Perché?

  1. C’è modo di risolvere la situazione di Marco e forse anche la tua? Come?

2.LETTURA DEL TESTO DELLA BIBBIA

2.1. Ascoltiamo quello che Gesù diceva al popolo del suo tempo su questo problema

Vivere nella pigrizia alle spalle degli altri, non è giusto, ne possibile. Vivere soffocato dal lavoro/denaro in modo da non avere neppure la possibilità di pensare ad altro, distrugge l’uomo. Vediamo cosa dice il Vangelo a riguardo:

Leggiamo ora insieme il Vangelo di Matteo (Mt 6, 24-34)

24Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.

 

Un momento di silenzio, per far scendere dentro di noi le parole di Gesù…

2.2. Scopriamo il messaggio che le parole di Gesù hanno per noi oggi

  1. Quale di queste parole di Gesù ti è piaciuta di più? Perché?

  1. Quale di esse trovi più difficile da realizzare nella tua vita? Perché?

  1. Che posto occupano nella tua vita il denaro e il lucro? Il primo?

  1. Che posto occupano il denaro e il lucro nella società in cui viviamo oggi? Esempi concreti.

  1. 5. Se Marco e forse tu stesso non avete tempo neppure per godere della vita, non per colpa vostra ma per colpa del lavoro, come potrete vivere le parole di Gesù? Che cosa vi è dii sbagliato? Che cosa dovrebbe essere cambiato?

  1. Se la fabbrica pensa solo al denaro e al lucro, e se per questo rende più difficile la vita dei dipendenti, che cosa ha da dire il Vangelo a questo proposito? Approva o disapprova?

  1. I mendicanti barbuti e scalzi e gli Hippies che vivono come gli uccelli senza preoccuparsi di niente, forse sono loro ad avere ragione? A mettere in pratica le parole di Gesù? S.Paolo direbbe oggi per loro quello che disse dei Tessalonicesi?

  1. S.Paolo dice di lavorare notte e giorno, per non pesare sulle spalle di nessuno. Gesù dice di vivere come un passero. Che ne pensi? Sono due modi di vivere opposti o sono due rami che nascono dallo stesso ceppo? In questo caso, quale sarebbe la radice?

  1. Conosci per caso un testimone credibile di questo stile propostoci in questo Vangelo?

  1. Che cosa possiamo fare di concreto per mettere in pratica la Parola che abbiamo ascoltato e meditato?

2.3. Canto o preghiera per concludere e ringraziare

 

 

 

 

 

 

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria