domenica, Dicembre 22, 2024

“È una guerra ai poveri”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

I Verdi e l’associazione Bozen solidale contro il Daspo urbano voluto dal sindaco Caramaschi. “A cosa porta criminalizzare il disagio sociale?”.

Era stato annunciato la scorsa settimana dal sindaco Renzo Caramaschi: a Bolzano sarà introdotto, tramite una modifica del regolamento di polizia urbana, il Daspo urbano e cioè il divieto di accesso ad alcune aree della città a chi viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza, esercita il commercio abusivo o l’attività di parcheggiatore abusivo. La delibera, che deve ancora essere votata in giunta, è stata pensata in particolare per allontanare (da un minimo di 48 ore a un massimo di sei mesi) i senzatetto da piazza Stazione così come da piazza Vittoria.

Senza se e senza ma

Insorge l’associazione Bozen solidale, che lancia una stoccata al primo cittadino: È una guerra ai poveri. Non sono bastati anni di sgomberi indiscriminati, l’ampliamento della rete di telesorveglianza e la militarizzazione di una delle città più sicure d’Europa; ora il “simpatico” sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, quota PD, adotta il Daspo Urbano (già sperimentato in alcune città con esiti più che negativi) proprio mentre annuncia la chiusura da fine marzo dell’Emergenza Freddo – scrivono in una nota su Facebook i volontari -. Il tutto per il decoro di una città, svenduta ad un miliardario, che, nel tempo, diventerà un grande centro commerciale per ricchi. Nonostante i suoi provvedimenti continueremo a stare accanto agli ultimi, senza se e senza ma”.

Un altro piano

Un fermo “no” alla misura voluta da Caramaschi arriva anche dall’assessora Marialaura Lorenzini e dalla consigliera comunale nonché referente per i richiedenti asilo e rifugiati Chiara Rabini. Le due esponenti dei Verdi hanno concordato ieri (11 marzo) un incontro con l’assessore alle politiche sociali Juri Andriollo. “Proprio in un momento in cui a causa della legge sicurezza e immigrazione promulgata dal governo Lega-5s (Decreto Salvini) che prevede un aumento delle persone che saranno costrette a vivere in in strada – argomentano Lorenzini e Rabini – la città di Bolzano deve adottare un piano di sostegno per le persone vulnerabili come deciso anche in altre regioni italiane. Le attuali misure proposte vanno invece nella direzione contraria e a svantaggio della città: una riduzione dei posti letto per i senzatetto e l’adozione del Daspo urbano colpiranno ancora di più i deboli e vulnerabili, criminalizzando il disagio sociale e la povertà”.

 

(Sarah Franzosini, salto.bz, 12.03.2019)

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