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Lettura popolare della Bibbia (incontro del 22 febbraio 2019)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Una nuova e strana preghiera

“Con Dio non si tratta dicendo molte parole «magiche», ma sulla base della fede e della fiducia”

(Testi liberamente tratti da: Carlos Mesters, Incontri biblici, Cittadella, 1989)

 

  1. LETTURA DEL TESTO DELLA VITA

1.1. Un fatto della vita di oggi

“Questa preghiera è infallibile Andrea. È sempre ascoltata, ma devi fare tutto quello che sta scritto su quel foglio. È una preghiera irresistibile. Devi recitarla per tre volte, in ginocchio, nel momento preciso in cui sorge il sole, per tre giorni consecutivi; devi accendere una candela nella chiesa più vicina, devi farne stampare 100 copie e divulgarle il più possibile!”. Andrea rispose: “Che lavorone, Cesare. Perché osservare così minuziosamente i giorni e le ore? Possibile che Dio mi chieda una cosa del genere?”. Cesare rispose: “Se vuoi ricevere la grazia di vedere tua moglie guarita devi essere anche disposto a fare qualche sacrificio! Trattare con Dio non è una bazzecola!”.

1.2. Un fatto della vita al tempo della Bibbia

I Galati si preoccupavano solo di osservare una serie di pratiche sul tipo di quelle che Cesare proponeva ad Andrea. Credevano che ciò fosse necessario per trattare con Dio. Ma S.Paolo non era di questa opinione e rispose senza esitazione: “Oh Galati! Siete degli sciocchi!” (Gal 3, 1). “Anticamente voi non conoscevate ancora Dio. Ma adesso che ne avete fatto la conoscenza, o meglio, adesso che Dio ha fatto la vostra conoscenza, come fate a ripiegarvi su queste cose deboli e miserabili, proponendovi di tornare a vivere come schiavi? Questa osservanza di giorni, di mesi, di stagioni, di anni, a che serve? Ho paura di aver sprecato tempo e fatica con voi!” (Gal 4, 8-11).

NB: I Galati abitavano una terra detta Galazia nell’Asia Minore, cioè nell’attuale Turchia. S.Paolo passò di là e fondò una comunità (Gal 4, 12-19). Ma i Galati dettero credito ad altre persone e incominciarono ad osservare una serie di pratiche religiose prese dall’AT (Gal 4, 9-10). Pensavano che senza questo non avrebbero potuto salvarsi (Gal 3, 1-6). S.Paolo ha scritto la Lettera ai Galati proprio per convincere quella gente semplice ed ingenua dello sbaglio che stava facendo.

1.3. Approfondiamo il fatto della vita, per trovarne  uno simile nella nostra

Molti credono che la preghiera incessante sia necessaria per costringere Dio a dare loro le cose che chiedono. Se ne preoccupano per tutta la vita e ci spendono anche tanto denaro e tante fatiche. Era un problema anticamente e lo è ancora oggi. Crechiamo di vedere le cose più da vicino:

  1. Cesare e i Galati la pensavano in un modo. S.Paolo pensava il contrario. Andrea rimase in dubbio… e tu? Da che parte ti metti? Perché sì? Perché no?

  1. Cesare disse: “Trattare con Dio non è cosa da nulla!”. Pensava che si dovessero moltiplicare le preghiere per poter stabilire un rapporto con Dio. La forza della preghiera non starebbe in colui che prega, ma nelle parole che dice e nelle cose che fa. È giusto il modo con cui Cesare voleva trattare con Dio? Perché sì? Perché no?

  1. S.Paolo credeva che i Galati avrebbero dovuto sentirsi più liberi e più a loro agio davanti a Dio (Gal 5, 1). Potremmo dire che Cesare si sentiva veramente libero e a suo agio davanti a Dio quando dava quel consiglio ad Andrea? E tu?

  1. Andrea restò in dubbio, aveva la moglie malata in casa e molte difficoltà, anche economiche. Che avresti fatto tu in un caso del genere?

2.LETTURA DEL TESTO DELLA BIBBIA

2.1. Ascoltiamo quello che Gesù diceva al popolo del suo tempo su questo problema

Quando hai fiducia in una persona, la tratti in un certo modo. Quando, invece, non hai fiducia la tratti in un altro. Nel testo che ascolteremo adesso, Gesù ci fa sapere come si deve trattare Dio, quando si crede e si ha fiducia in lui.

NB: La traduzione del Padre nostro (v. 9-13) non è stata fatta per sostituire quella che tutti conoscono, con la quale si prega nella Messa. È stata fatta solo per richiamare la nostra attenzione su quello che diciamo quando preghiamo. A volte, dicendo la stessa cosa in modo differente ci si sveglia come d’improvviso e si capisce meglio quello che preghiamo e diciamo a Dio.

Leggiamo ora insieme il Vangelo di Matteo (Mt 6, 5-13; 7, 7-11)

5E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

7Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

9Voi dunque pregate così:

 

9Padre nostro celeste!

Ti chiediamo:

Che tu sia conosciuto e rispettato dagli uomini.

 

10Che arrivi il tempo in cui tu guiderai il mondo!

Che si facci a quello che tu vuoi

qui in terra, come si fa in cielo.

 

11Dacci l’alimento di cui avermo bisogno oggi.

 

12Perdonaci le nostre offese

allo stesso modo con cui noi perdoniamo chi ci ha offeso.

 

13Non permettere che la tentazione ci trascini

e liberaci sempre dal Male

 

7Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 8Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 9Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? 10E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? 11Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!

 

Un momento di silenzio, per far scendere dentro di noi le parole di Gesù…

2.2. Scopriamo il messaggio che le parole di Gesù hanno per noi oggi

  1. Leggi ancora una volta i Mt 6, 7-8. Metti a confronto il consiglio che Cesare ha dato a Andrea con il consiglio che Gesù dà, qui al popolo. Che cosa c’era di sbagliato nel consiglio di Cesare. Perché?

  1. Nel Mt 6, 7 Gesù paragona quelli che non hanno fede con i cristiani che dovrebbero averne. Pensando bene a queste parole di Gesù, credi che noi cristiani preghiamo sempre come gente che ha fede davvero? Oppure la nostra fede, ogni tanto, è simile alla preghiera di chi non ha fede? Come e quando?

  1. Gesù ha detto: “Chi domanda riceve. Gesù non lascia alcun margine di dubbio. Tu ricevi sempre quando chiedi? E se non ricevi, che cosa c’è di sbagliato nella tua preghiera?

  1. Gesù è realista. Per insegnarci come Dio ci tratta dice ai genitori di vedere come essi trattano i loro figli (Mt 7, 9-11). Il modo con cui i genitori trattano i figli, che cosa ti dice di Dio?

  1. Oggi non si usa più pregare ai crocicchi delle strade come un tempo. Ma c’è gente che fa la stessa cosa in altro modo, solo per essere vista dagli altri. In che modo lo fa?

  1. In Mt 6, 9-13 trovi una traduzione più semplice del Padre nostro. In questa preghiera Gesù indica certe cose di cui bisogna trattare con Dio nella preghiera. Leggi ancora una volta il testo e vedi se ti riesce scoprire quali sono.

  1. Adesso paragona le preghiere che sei solito fare con quello che Gesù insegna nel Padre nostro. Su quale dei sette punti sei abituato ad insistere quando preghi? Perché?

  1. Aquali dei sette punti tu non pensi mai quando preghi? Perché?

  1. Quando ripetiamo il Padre nostro diciamo delle cose molto serie che ci compromettono. Per esempio, perdonare gli altri, se vogliamo a nostra volta ricevere il perdono da Dio. Ti rendi sempre conto di quello che dici quando ripeti il Padre nostro?

  1. Concludendo: Che cosa faremo adesso, di concreto, per mettere in pratica la Parola che abbiamo ascoltato.

2.3. Canto o preghiera per concludere e ringraziare

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