giovedì, Aprile 25, 2024

Le domande più frequenti dei cattolici sull’omosessualità (nn. 5-6)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
5. Quale tipo di persona ha un orientamento omosessuale? • Persone come te e me
L’orientamento omosessuale non è limitato ad un particolare tipo di persone. I gay e le lesbiche sono persone di tutte le età, background culturali, razze, religioni e nazionalità. Lavorano in ogni campo e vivono dappertutto. Appartengono a tutti i background socioeconomici. Crescono in ogni tipo di case e di famiglie. Le persone gay vivono nelle città, nei sobborghi e nelle aree rurali. [The American Psychological Association, Fact Sheet, “Psychology and You,” 1. As quoted from “The Blue Book: What We Wish We Had Known,” First Tuesday Group, The Presbyterian Church, Mt. Kisco, N.Y.]
6. L’omosessualità è una malattia mentale o un problema emotivo?
L’American Psychiatric Association ha rimosso l’etichetta di “disordine mentale” nel 1973, ma l’isolamento e il rifiuto possono essere devastanti. Gli psicologi, gli psichiatri e gli altri professionisti della salute mentale concordano che l’omosessualità non è una malattia, un disordine mentale o un problema emotivo.

Oggettivamente, ricerche scientifiche ben condotte nell’arco degli scorsi trentacinque anni hanno mostrato che l’orientamento omosessuale, di per sé, non è associato a problemi emotivi o sociali.

In passato si pensava che l’omosessualità fosse una malattia mentale perché i professionisti della salute mentale e la società avevano solo informazioni parziali su di essa perché molti studi coinvolgevano solo gay e lesbiche in terapia. Secondo l’APA, comunque, quando i ricercatori hanno esaminato dati di persone omosessuali non in terapia, si è capito che l’idea che l’omosessualità fosse una malattia mentale era sbagliata. [
The American :Psychological Association, Fact Sheet, 1. As quoted from “The Blue Book.”]

Nel 1973, l’American Psychiatric Association ha confermato l’importanza di queste nuove ricerche togliendo il termine “omosessualità”dal manuale dei disordini mentali ed emotivi. Nel 1975, l’American Psychological Association ha emanato una risoluzione a supporto di tale decisione. Entrambe le associazioni spingono i professionisti della salute mentale ad aiutare a dissipare lo stigma di malattia mentale che alcune persone associano ancora all’orientamento omosessuale.

Non ci sono differenze significative tra la salute mentale di eterosessuali e omosessuali, basate sull’orientamento stesso. Comunque l’isolamento e lo stigma sociale associati all’essere gay possono essere emotivamente provanti e il rifiuto della società, specialmente della propria famiglia, può essere devastante. [
Homosexuality: Common Questions, “Is Homosexuality a Psychological Problem or Mental Disorder?” (http://.virtualave.net/). As quoted from “The Blue Book.”]
Testo di Jerry Furlong tratto da “Let’s Talk About Homosexuality – Putting a Human Face on Homosexuality”, edito nel 2008 da Fortunate Families, l’Associazione di Genitori cattolici con figli LGBT degli Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi.

 

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