Oggettivamente, ricerche scientifiche ben condotte nell’arco degli scorsi trentacinque anni hanno mostrato che l’orientamento omosessuale, di per sé, non è associato a problemi emotivi o sociali.
In passato si pensava che l’omosessualità fosse una malattia mentale perché i professionisti della salute mentale e la società avevano solo informazioni parziali su di essa perché molti studi coinvolgevano solo gay e lesbiche in terapia. Secondo l’APA, comunque, quando i ricercatori hanno esaminato dati di persone omosessuali non in terapia, si è capito che l’idea che l’omosessualità fosse una malattia mentale era sbagliata. [The American :Psychological Association, Fact Sheet, 1. As quoted from “The Blue Book.”]
Nel 1973, l’American Psychiatric Association ha confermato l’importanza di queste nuove ricerche togliendo il termine “omosessualità”dal manuale dei disordini mentali ed emotivi. Nel 1975, l’American Psychological Association ha emanato una risoluzione a supporto di tale decisione. Entrambe le associazioni spingono i professionisti della salute mentale ad aiutare a dissipare lo stigma di malattia mentale che alcune persone associano ancora all’orientamento omosessuale.
Non ci sono differenze significative tra la salute mentale di eterosessuali e omosessuali, basate sull’orientamento stesso. Comunque l’isolamento e lo stigma sociale associati all’essere gay possono essere emotivamente provanti e il rifiuto della società, specialmente della propria famiglia, può essere devastante. [Homosexuality: Common Questions, “Is Homosexuality a Psychological Problem or Mental Disorder?” (http://.virtualave.net/). As quoted from “The Blue Book.”]