domenica, Dicembre 22, 2024

L’NRA potrebbe “smettere di esistere”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
L’organizzazione pro-armi degli Stati Uniti farà causa allo stato di New York: la crisi finanziaria, si legge nei documenti depositati in tribunale, diventerà presto irreparabile
La situazione finanziaria della National Rifle Association è grave e, secondo un documento depositato in tribunale e ottenuto da Rolling Stone USA, potrebbe “non essere più in grado di esistere… o perseguire la sua missione”. Secondo questo documento, la ragione non è da cercare nel rapporto con agenti russi, come Maria Butina, ma sarebbe del governatore di New York Andrew Cuomo, che secondo l’NRA ha partecipato a una “blacklisting campaign” che avrebbe causato decine di milioni di dollari di danni.

Nel nuovo documento – una denuncia depositata a fine luglio – l’NRA dice di non poter accedere ai servizi finanziari essenziali per le sue operazioni, subendo “perdite e danni irreparabili”. In particolare, ha perso la sua copertura assicurativa, e le sue operazioni quotidiane sono a rischio. “È necessaria per continuare ad esistere”, si legge nel documento. “L’NRA non potrà partecipare a meeting ed eventi, organizzare programmi educativi o comizi, convention e assemblee”. Inoltre, il servizio di streaming video e le varie riviste dell’NRA potrebbero chiudere a breve. “L’incapacità di ottenere un’assicurazione genera rischi gravi; l’assicuratore ha paura di trattare con l’NRA, e il rischio che NRATV possa interrompere le trasmissioni è molto alto”.
Oltre ai problemi assicurativi, nel documento depositato in tribunale l’NRA sostiene che “gli abusi” di Cuomo “priveranno l’NRA dei servizi bancari più basilari… e altri servizi finanziari essenziali per la sua esistenza”. La causa presenta questi rischi finanziari come se fossero una catastrofe. Senza accesso ai servizi di routine, dice l’NRA, “il gruppo non potrà più esistere come organizzazione no-profit, o perseguire la sua missione”. Gli avvocati accusano il governo di New York di voler “silenziare un diritto costituzionale. I loro abusi, se non verranno fermati, avranno presto successo”.
Il procedimento giudiziario nasce dopo che lo stato di New York fermò la vendita di un’assicurazione allegata targata NRA. L’operazione era pubblicizzata con il nome “Carry Guard”, una polizza per rimborsare dalle spese legali successive all’utilizzo di un’arma da fuoco. Secondo lo stato di New York, Carry Guard “offriva copertura assicurativa anche a chi utilizzava le armi per fare del male”. I partner di NRA hanno accettato di interrompere la vendita, e di pagare una multa di 7 milioni di dollari. L’NRA non ha offerto ulteriori informazioni sullo stato delle sue finanza, ma gli ultimi documenti pubblicati mostrano un eccesso di spesa di circa 46 milioni di dollari.
La causa, inoltre, è una risposta alle richieste dell’opinione pubblica dopo i massacri di Parkland e della Florida, riassumibili in una lettera che chiedeva alle istituzioni finanziarie di “diventare la voce dei giovani appassionati, coraggiosi e intelligenti che hanno vissuto quegli orrori in prima persona”. Ad aprile, Cuomo ha scritto su Twitter: “Ho chiesto alle aziende dello stato di New York di riconsiderare ogni collegamento con l’NRA, di pensare alla loro reputazione e alla responsabilità che hanno verso l’opinione pubblica”.
Nella causa l’NRA definisce queste dichiarazioni come “cospirazioni malevole per indurre al boicottaggio”. Cuomo e gli amministratori dello stato, dice l’NRA, hanno intenzione di “sopprimere le nostre idee pro-secondo emendamento” e lo faranno con “comportamenti illegali per ostruire, deteriorare e impedire che l’NRA invii il suo messaggio politico”.
Nei documenti depositati in tribunale, l’NRA rivela che il suo assicuratore ha interrotto i negoziati lo scorso inverno, e che “non aveva intenzione di rinnovare la copertura, a nessun prezzo”. In più, l’organizzazione sostiene che “diverse banche” hanno deciso di interrompere ogni rapporto d’affari, perché “credono che essere coinvolti con l’NRA possa attirare rappresaglie normative”.
La richiesta degli avvocati, infine, è di bloccare l’autorità statale e impedirgli di “interferire o danneggiare i contratti e/o le relazioni commerciali dell’NRA con qualsiasi altra organizzazione”. Senza l’intervento della corte, l’organizzazione “non avrà accesso a copertura assicurativa e servizi bancari, e soffrirà perdite irreparabili”.
Cuomo non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma in passato aveva definito la causa dell’NRA come “un tentativo futile e disperato di vendere più armi”.
(Tim Dickson, Rolling Stone Italia, 5 agosto 2018)

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