giovedì, Aprile 18, 2024

Le domande più frequenti dei cattolici sull’omosessualità (n.3)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
3. Cosa causa l’omosessualità?
Ci sono numerose teorie sull’origine dell’orientamento sessuale. Generalmente gli scienziati concordano che l’omosessualità è causata da molteplici fattori – inclusi quelli genetici e/o ormonali. 

L’orientamento omosessuale si stabilisce all’inizio della vita. L’orientamento omosessuale non è un difetto dello sviluppo. L’orientamento omosessuale non è causato dai genitori o dalla famiglia.
 
I sentimenti omosessuali hanno bisogno di durare nel tempo per determinare l’orientamento.


Il Catechismo della Chiesa cattolica ci dice che “la genesi psicologica dell'[omosessualità] rimane largamente sconosciuta”.

 
Secondo l’American Psychological Association, ci sono numerose teorie sull’origine della sessualità dell’individuo. Oggi, molti scienziati concordano che molto probabilmente si tratta di una complessa interazione di fattori cognitivi, biologici edi sviluppo. In molte persone l’orientamento sessuale si forma in tenera età. C’è anche la recente e interessante evidenza che suggerisce che la biologia, inclusi fattori genetici o ormonali perinatali, giochi un ruolo signifivativo nella sessualità della persona. (Cfr.
The American Psychological Association, “Answers to Your Questions About Sexual Orientation and Homosexuality,” 1.) 

Un interessante studio su gemelli identici indica con forza una significativa influenza genetica nella determinazione dell’omosessualità. Lo studio replicato dagli scienziati Michael Bailey e Richard Pillard ha coinvolto uno studio di gemelli identici (monozigoti), diversi (eterozigoti) e fratelli adottati.

Tra i gemelli identici, uno dei quali era omosessuale, c’era il 52% di probabilità che anche l’altro gemello lo fosse. Tra i gemelli diversi, uno dei quali era gay, c’era il 22% di probabilità che lo fosse anche il secondo. Tra fratelli adottati, tra cui non c’era alcuna correlazione genetica, se uno dei due era omosessuale, c’era l’11% di probabilità che anche l’altro fosse gay (approssimativamente, la normale incidenza dell’omosessualità nella popolazione in generale). (Cfr.
Chandler Burr. “Homosexuality and Biology.” Homosexuality in the Church. Louisville, KY: Westminster John Knox Press, 1994, 40.)

La precedente teoria che l’omosessualità fosse un difetto dello sviluppo o fosse causata dalla mancanza di cure parentali è stata scartata dalla stragrande maggioranza della comunità scientifica. Tra le più popolari di queste teorie che ancora hanno dei sostenitori, c’è la convinzione che l’omosessualità sia causata da una madre dominante e da un padre assente… e quella del dottor Richard Fitzgibbons, portavoce del gruppo di supporto cattolico Encourage, che afferma che “il conflitto emotivo all’interno della famiglia” è la principale causa dell’omosessualità. (Cfr. “Portraits of Courage, Part 2: The Cry of the Faithful, VHS Tape, Courage Ministries, New York).

Per quel che la riguarda, l’American Psychiatric Association ha fatto pubblica ammenda per il dolore causato alle persone omosessuali dal suo precedente punto di vista e, nell’organizzazione stessa, la discriminazione contro i gay è stata messa al bando. (Cfr. Cathy Lynn Grossman. USA Today, “Anti-gay Prejudice No Longer Permissible,” December 21, 1998.)

Mentre abbiamo ancora da fare una lunga strada, abbiamo comunque fatto molto presto e siamo andati molto in là nella comprensione dell’omosessualità. Centinaia di anni di ignoranza sono stati cancellati nel tempo di una vita media. Anche se recentemente, negli anni ’40, l’omosessualità era vista ancora come un aspetto di disordini psicopatici, paranoidi e schizoidi. Ma il nostro deposito di conoscenza è esploso in anni recenti – mostrando vecchi errori e la necessità di una nuova liberazione.

(https://www.gionata.org/

Testo di Jerry Furlong tratto da “Let’s Talk About Homosexuality – Putting a Human Face on Homosexuality”, edito nel 2008 da Fortunate Families, l’Associazione di Genitori cattolici con figli LGBT degli Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi.

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