venerdì, Novembre 22, 2024

Discernimento: una virtù da recuperare al più presto!

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

“discernere = scegliere separando”
Amo il calcio. Mi diverte guardare la mia squadra. Faccio il “tifo”. Sgangherato, parziale, acceso, illogico, passionale…
Mi sono accorto però che sempre più spesso la gente affronta tutte le scelte con questo atteggiamento.
Ormai i più non sono cittadini pensanti, illuminati, coscienze libere, uomini e donne di “buon senso”. 
Ormai si fa il tifo.
Per un politico, per un movimento, per un partito, per un’idea.
Ci sono urla, difese a prescindere, accuse a prescindere: un’ottusità irrazionale esplode su spalti contrapposti.
Chi approfondisce i temi prima di accordarvi il proprio consenso? chi legge dati, obbiettivi? chi riflette veramente con coscienza libera sulle proposte politiche che vengono via via fatte dai nostri governi? chi riesce a rappresentarsi le conseguenze delle proprie scelte personali e collettive?
Pochi e generalmente sono inascoltati!
Tantissimi, ad esempio, vedono nell’immigrazione solo un male, se non il male assoluto. Non sanno vedere oltre un disagio (che c’è!) legato a politiche scoordinate, non sono informati né sui numeri (che non sono di parte), né sulle legislazioni internazionali, né sulle problematiche demografiche che assillano l’Europa intera, né tengono in considerazione che la nostra stessa economia, in certi settori (agricoltura, assistenza), è possibile grazie al loro contributo.
Tifano gridando: “Fuori i negri!”
Tantissimi vedono nell’Europa una matrigna che ci tratta ingiustamente. Ma non riflettono sul fatto che non è lì il problema. Il problema è una politica liberista aggressiva, il predominio della finanza, il tentativo (globale) di azzeramento dei diritti, l’accumularsi della ricchezza in poche mani, l’onnipotenza del profitto. E’ insomma un problema che coinvolge il mondo intero.
Tifano gridando: “Fuori dall’Europa!”
Tantissimi vedono nelle tasse una persecuzione (specie i più ricchi!). Ma non riflettono che senza tasse i servizi fondamentali verrebbero meno: la scuola, la sanità, l’assistenza, il sostegno ai più poveri. Non riflettono sul fatto che una tassazione piatta (flat tax) favorisce solo le fasce più abbienti della popolazione, mentre è inutile per i più! Non riflettono sull’evasione immensa (un furto spesso condonato!) che nessun governo vuole seriamente combattere per un concetto classista e mafioso…
Tifano gridando: “Giù le tasse!”
Negli ultimi giorni abbiamo assistito frastornati all’apoteosi di questo atteggiamento. Schieramenti opposti urlanti, emotivamente coinvolti, offese, ripicche, disamine di parte, minacce. Anche da parte di chi dovrebbe riportare al pensiero, alla riflessione responsabile, alla ricerca della verità: i giornalisti, gli intellettuali, i politici, gli “anziani” del popolo. Invece assistiamo a un volgare tutto contro tutti, che se lasciato andare ci porterà verso il tramonto della possibilità di lottare per i diritti, per la giustizia, per la pace.
Chi pagherà il conto di tutto ciò? Soprattutto i più poveri; non certo quelli che sono protetti dai loro redditi immensi, dai loro privilegi, dalla possibilità di riparare i loro soldi in porti sicuri.
Non sarebbe giunta l’ora del discernimento?
Del scegliere/separando le cose vere dalla demagogia, le narrazioni di parte dalla verità, la furente difesa dei privilegi dalle considerazioni sul bene comune, la propria coscienza critica, la propria capacità di giudizio da un appiattimento su slogan semplicistici, ingannevoli, strumentali.
Discernere i segni dei tempi. Guardare oltre. 
Discernere facendo appello alla propria (retta) coscienza, ai quei valori che ci rendono più umani; ispirandoci se cristiani, alle parole di un grande Maestro:
“Gesù diceva alla gente: quando vedete una nuvola che sale da ponente, voi dite subito: presto pioverà e così avviene. Quando invece sentite lo scirocco, dite: farà caldo, e così accade. Ipocriti! Siete capaci di prevedere il tempo che farà, e allora come mai non sapete capire il significato di ciò che accade in questo tempo? Perchè non giudicate da soli ciò che è giusto fare?” (Lc 12,54-56)
“Attenti ai falsi profeti! Quando vi vengono incontro all’apparenza sembrano pecorelle, ma sotto sotto essi sono lupi feroci. Li riconoscerete dalle loro azioni. Si può forse raccogliere uva dalle spine o fichi da un cespuglio? se un albero è buono dà frutti buoni; ma se è cattivo da frutti cattivi.
Dunque è dalle loro azioni che riconoscerete i falsi profeti” (Mt 7,15-20)
“Entrate per la porta piccola! Perchè grande è la porta e larga è la strada che porta alla morte, e sono molti quelli che ci entrano. Al contrario piccola è la porta e stretta è la via che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano”. (Mt 7, 13-1)
Ricominciare a pensare: questa è l’unica possibilità di salvezza.
don Paolo Zambaldi

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