venerdì, Aprile 19, 2024

In questi giorni essere un israeliano è un dramma

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
Solo un cuore malvagio potrebbe non capire che chiunque dia un ordine di sparare proiettili letali su dimostranti disarmati sta dando un ordine palesemente illegale.
Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman

Va bene, ho capito. Non puoi dire: “Mi vergogno di essere israeliano.” Dopo aver detto questo, devi scusarti per evitare di essere licenziato [si riferisce al caso di un conduttore radiofonico che, dopo aver postato quella frase, ha dovuto chiedere scusa per non essere licenziato, ndtr.].

Se è così, posso dire di essere rimasta scioccata? Che non riuscivo a credere a ciò che sentivo? Che ho provato una fortissima nausea nel sentire il numero di persone uccise e ferite durante le dimostrazioni palestinesi vicino al confine tra Israele e Gaza?

E’ legittimo ordinare all’esercito di impedire ai dimostranti di entrare in Israele dalla Striscia di Gaza, ma deve essere fatto con mezzi non letali: idranti, gas lacrimogeni e proiettili ricoperti di gomma per colpire alle gambe i dimostranti. Ma non con proiettili veri e certamente non con proiettili veri con l’intenzione di uccidere.

Chiunque dia un ordine di sparare proiettili veri contro dimostranti disarmati che non stanno mettendo a rischio la vita dei soldati, sta dando un ordine palesemente illegale, su cui sventola una bandiera nera. Solo un cuore malvagio potrebbe non capirlo.

Questa settimana è stato pubblicato un video scioccante. Mostrava un cecchino che sparava ad un palestinese che non rappresentava affatto un pericolo. Il palestinese con la maglietta rosa si trovava ad una distanza notevole dalla barriera di confine, per cui non vi era ragione al mondo di sparargli.

Nel video lo si vede in piedi per un istante e poi cadere, colpito ad una gamba. E poi si sentono le voci di incitamento e di tripudio dalla nostra parte: “Wow, che video fantastico, figlio di puttana, sta scappando con la gamba sollevata, via di qui, figli di puttana.”

Il ragazzo in rosa non sapeva nemmeno di essere nel mirino del cecchino. Lo si vede aggirarsi senza paura. Non sapeva che Israele aveva dichiarato una “zona di guerra” da 80 a 100 metri all’interno del territorio sovrano di Gaza e che chiunque vi entri può essere ucciso.

Parlando di questo incidente, il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha detto: “Il cecchino merita una medaglia…L’esercito israeliano è l’esercito più morale al mondo.” Una medaglia per cosa? Per possedere un fucile sofisticato con mirino telescopico ed aver sparato a gente inerme come a facili bersagli, mentre lui sta ben nascosto, senza correre alcun rischio? Per un’operazione come questa, l’esercito merita il riconoscimento di esercito più morale al mondo? Dovrebbero fare un remake di “1984” [libro di George Orwell in cui si immagina un futuro totalitario, ndtr.] in stile Lieberman.

I gazawi avevano diversi tipi di “armamenti”. Avevano delle fionde, come Davide contro Golia. Avevano dei pneumatici, che hanno bruciato. Ed avevano anche degli specchi, portati da casa, che hanno usato per tentare di accecare i cecchini, una tattica usata per la prima volta da Archimede contro i romani 2.000 anni fa. Con queste antiche armi sofisticate hanno lottato senza successo contro i cecchini, che hanno ucciso 32 di loro, compreso il fotografo Yaser Murtaja,, che indossava un giubbotto con scritto “stampa” a caratteri grandi. Hanno anche ferito circa 300 persone con proiettili veri, 20 delle quali in modo grave, e circa altre 1.000 con proiettili ricoperti di gomma e gas lacrimogeni.

Sono numeri che la mente non può accettare. Abbiamo evidentemente toccato il punto in cui la vita umana non vale un centesimo.

Ma non è del tutto vero. Dipende dalla persona.

Nel 2009 venne pubblicato il libro La Torah del re. Parlava di ciò che la legge dice riguardo all’uccidere non ebrei. Basandosi su “prove” tratte dal Talmud [uno dei testi sacri dell’ebraismosecondo solo alla Bibbia, ndtr.], sosteneva che il divieto di omicidio della Torah [i primi 5 libri della Bibbia, base dell’insegnamento ebraico, ndtr.] si applica solo agli ebrei; uccidere i non ebrei è consentito.

All’epoca il libro sollevò una tempesta e provocò una forte opposizione, ma oggi a quanto pare verrebbe accettato con totale condivisione. Il fatto è che molti politici ed esperti non sono stati affatto turbati né dai proiettili veri sparati sui dimostranti né dall’alto numero di persone uccise e ferite.

Hanno detto che “i gazawi hanno mandato i loro figli a commettere atti terroristici, per cui è giusto che li abbiamo fermati.” Hanno detto: “Abbiamo lasciato Gaza, perciò non dobbiamo vergognarci di niente.” Hanno descritto i dimostranti come “un’invasione di terroristi il cui scopo era distruggere Israele”, aggiungendo: “Gloria all’esercito israeliano per aver fermato l’invasione senza vittime da parte nostra.”

E le vittime civili disarmate dall’altra parte? E’ tutto a posto. Vedi “La Torah del re.”

E’ un dramma essere un israeliano in questi giorni. Dramma accompagnato da un irrefrenabile disgusto.

(Nehemia Shtrasler, Haaretz, 13 aprile 2018) 

Traduzione di Cristiana Cavagna, BoccheScucite

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