Anche quest’anno l’orgia di consumi e “belle atmosfere natalizie” va in scena…
La dizione corretta è “Christkindlmarkt”, ovvero “Mercato di Gesù bambino”, il che dà a tutto un senso ancora più blasfemo e grottesco…
“Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio.
Ed insegnava loro dicendo:
«Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le genti?
Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».” (Mc 11, 15-17)
Puzza di alcol, ninnoli inutili, musichette stereotipate… È ripartito il grande carosello del “Mercatino di Natale di Bolzano”.
Accostare le parole “Gesù Cristo” e “mercato” è, già di per sé, un’operazione temeraria; diventa oscena quando si mettono presepi “vis-à-vis” all’entrata di banche, quando “angeli” infantili pubblicizzano dolciumi, quando si usa il nome di Cristo per vendere… e tutto questo avviene all’ombra del campanile del Duomo, nel silenzio della nostra Chiesa locale.
In questi giorni (sfortunatamente!) mi sono trovato costretto a passare spesso in mezzo alle “mandrie” di turisti accorsi da tutta Italia per l’evento… Non ho potuto fare a meno di sentire i commenti “rapiti”: “Che bello…”; “Io ci torno tutti gli anni…”; “Qui si respira la vera atmosfera del Natale!!!”; ecc…
E il mio pensiero torna inevitabilmente alla realtà: ad Adan il ragazzino di 13 anni lasciato morire a pochi passi da qui, penso ai leader xenofobi che si fanno i video tra “Strudel” e palle di vetro per l’albero, penso a chi fa un’offerta per i bambini malati e poi vorrebbe “gasare” i nomadi, gli omosessuali, gli stranieri e chi li aiuta.
Allora è il momento di dire “Basta!”: basta all’indifferenza, basta al mercimonio, basta agli egoismi che si traducono in marce funebri …
E io aggiungerei dal profondo del cuore una supplica e una preghiera personali:
“Questo Natale Signore, esaudiscimi:
Non venire Signore,
noi non ti meritiamo,
lasciaci soli, veramente soli!,
abbiamo barattato l’amore universale che Tu ci hai insegnato,
con i piaceri effimeri e privati di questo mondo;
abbiamo fatto scempio di quanto c’è di più santo per prostituirci al “dio mercato”;
abbiamo posto la nostra fede in frivolezze, in cose, nel privato…
Non venire Signore ad illuminare le nostre case ben addobbate,
non venire ai nostri pranzi e cenoni luculliani,
non entrare nel mondo e nella storia…
Noi non ti meritiamo, nè abbiamo bisogno di Te, nè del Tuo amore!”…
….E, badate bene!, il rischio per noi non è tanto che Cristo non venga al termine di questo avvento; ma che sia già arrivato e noi non lo abbiamo riconosciuto!
don Paolo Zambaldi