Mercoledì l’assemblea discuterà e voterà una risoluzione sugli abusi sessuali che avvengono nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo. “Ci sono casi anche qui tra noi”, ha denunciato in aula la capogruppo dei Verdi, Ska Keller. Inchiesta del “Sunday Times”: spunta il nome dell’ex ministro francese Yves Cochet.
Margot Wallström ha rotto gli argini. Dopo di lei, altre donne hanno deciso di parlare del “focolaio di molestie sessuali” che secondo molte di loro è il Parlamento Europeo. Che mercoledì discuterà e voterà una risoluzione sugli abusi che avvengono nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo. “Ci sono relazioni di molestie anche all’interno del Parlamento Ue – ha denunciato in aula la capogruppo dei Verdi, Ska Keller – ma non basta parlarne, dobbiamo mettere per iscritto cosa vogliamo fare come Ue”.
La scorsa settimana la ministra degli Esteri svedese aveva raccontato su Facebook che durante la cena seguita a un vertice comunitario “improvvisamente mi sono accorta che quella persona stava palpeggiandole mie cosce e le mie gambe, era violenza sessuale al massimo livello politico”, riferendosi a un leader Ue ma senza rivelarne il nome. Ora anche la collega alle Pari opportunità, Asa Regnér, ha rotto il silenzio: “Improvvisamente cominciò a palpeggiarmi, sentii con orrore che mi metteva le mani ovunque. Ero inorridita, mi sentii paralizzata dallo schifo e dalla rabbia”, ha raccontato l’esponente del governo svedese al tabloid Expressen ricordando l’esperienza vissuta dopo una riunione in cui “un collega di alto livello di un altro Paese mi invitò a uscire, ad andare insieme in un locale a bere un drink”.
Le testimonianze si moltiplicano. Un’inchiesta del Sunday Times ha portato alla luce una dozzina di casi di molestie compiute da membri del Parlamento ai danni di “collaboratrici“. Il quotidiano londinese non pubblica i nomi, tranne uno: quello di Yves Cochet, ex ministro francese dell’Ambiente e membro del partito dei Verdi. “Il Sunday Times – si legge – ha visionato un messaggio inviato” da Cochet, “all’assistente 25enne di un altro membro” dell’assemblea in cui l’ex ministro protestava perché quest’ultima aveva rifiutato un invito a cena e diceva di voler condividere con lei “passioni, sogni e fantasie”. Le accuse riportate dal Times sono gravissime: un membro del Parlamento si sarebbe masturbato davanti ad una giovane assistente, un deputato tedescoche avrebbe tastato il fondoschiena di una collaboratrice.
Politico Europe è andato oltre: il portale di informazione sulle istituzioni europee ha aperto un sito, Playbook, per raccogliere le testimonianze di chi ha subito abusi nei corridoi delle istituzioni comunitarie. I casi denunciati sono 87: le accuse vanno dai contratti di lavoro offerti in cambio di sesso, a giovani donne che vengono inviate nei locali e alle cene per offrire favori sessuali in cambio di provvedimenti legislativi, al funzionario cui viene chiesto di prenotare le prostitute per un deputato.
(Il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2017)