3 – TORTURE, UMILIAZIONI E… UN CIRENEO
INNO
Con amore immenso ci hai amati,
o Signore, nostro Dio;
con una pietà immensa e sovrabbondante hai avuto pietà di noi,
Padre nostro, nostro Re.
In grazia dei padri nostri che hanno avuto fiducia in te,
e che tu solo hai istruito nei precetti della vita,
facci grazia e donaci il tuo insegnamento.
Illumina i nostri occhi con la tua Legge,
avvinci i nostri cuori ai tuoi insegnamenti,
unificali nell’amore e nel culto del tuo Nome,
affinché non abbiamo mai ad arrossire.
Poiché Tu sei il Dio che dispensa la salvezza
e ci hai eletti fra tutti i popoli e tutte le nazioni
e ci hai avvicinati al tuo grande Nome che è verità per sempre
affinché noi ti lodiamo e proclamiamo che tu sei unico nell’amore.
Ascolta Israele: il Signore nostro Dio, è l’unico Signore.
Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.
Queste parole che oggi ti ho detto restino impresse nel tuo cuore.
Tu ripeterai queste parole ai tuoi figli;
gliele dirai sia stando seduto nella tua casa che camminando per strada,
sia coricato che in piedi.
Le attaccherai alla tua mano come un segno,
sulla tua fronte come un pendaglio;
le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Veramente tu sei il Signore, Dio nostro e dei nostri padri,
nostro Re e Re dei nostri padri, nostro Redentore e Redentore dei padri nostri;
nostra Roccia e Roccia della nostra salvezza,
nostro Liberatore e nostro Soccorritore; eterno è il tuo Nome!
Non c’è Dio all’infuori di Te. Da sempre tu fosti l’aiuto dei nostri padri
e dopo di essi scudo e salvezza dei loro figli
di generazione in generazione.
Nelle altezze eterne è la tua dimora,
i tuoi giudizi e la tua giustizia giungono alle estremità della terra.
Beato l’uomo che ascolta i tuoi precetti
e che pone la Legge e la tua Parola nel suo cuore.
Veramente tu sei il Signore del tuo popolo,
Re potente nel sostenere la tua causa.
Veramente Tu sei il primo e l’ultimo:
all’infuori di Te non abbiamo alcun Re e Salvatore.
Liberamente tratto dallo Shemà Israel (liturgia ebraica)
INVOCAZIONE
Dio della pazienza, che ci hai insegnato a guardare dritto in faccia coloro che usano la forza degli atti violenti e delle parole di dispregio, infondi in tutti i perseguitati del mondo la capacità di non restituire il male.
Tutti: Insegnaci la nonviolenza del Maestro alla scuola della croce.
PAROLA
Mc 15, 16-19
16 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 17 Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 18 Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 19 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.
ANNUNCIO
Non lo chiamano più col suo nome perché è totalmente nelle mani di altri e sono altri a decidere di lui fino a toglierli la stessa dignità di uomo.
È il sopruso più grande: togliere a una persona, o a un popolo intero, il diritto di esistere.
Nei popoli senza nome, stato e libertà, Dio imprime l’immagine di suo Figlio, così da farne “il suo popolo, la sua eredità in mezzo alle genti”. Nelle torture inflitte a Gesù scorrono le drammatiche sequenze di un gioco umiliante e brutale. Sul corpo e sull’anima di quest’uomo giusto e mite, si avventano i violenti di ogni tempo e di ogni latitudine.
Gli archeologi discutono se la residenza del governatore fosse la fortezza Antonia, dove inizia la via dolorosa,
oppure l’antico palazzo di Erode presso la porta di Jaffa; a noi basta immaginare più di duecento soldati convocati per difendere l’intera città di Gerusalemme da questo straccio di uomo coperto da un mantello di infiniti insulti.
Che minaccia rappresentava per il potere costituito?
don Nandino Capovilla
SALMO 145
Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore per tutta la mia vita,
finché vivo canterò inni al mio Dio.
Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
Esala lo spirito e ritorna alla terra;
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,
chi spera nel Signore suo Dio,
creatore del cielo e della terra,
del mare e di quanto contiene.
Egli è fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,
il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge lo straniero,
egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie degli empi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
PAROLA
Mc 15, 20
20 Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
ANNUNCIO
Lo spettacolo è finito, le autorità militari dell’esercito di occupazione non hanno mosso un dito per interrompere questo assurdo teatro, parodia di un cerimoniale perfetto. Hanno consentito la messa in scena dello spettacolo di un Gesù vestito da soldato e il mantello color porpora mostra ormai platealmente la violenza subita. Poi quando Gesù verrà spogliato, la sua pelle mostrerà non solo la nudità dell’uomo, ma anche il sangue dell’oppresso, di ogni crocefisso della storia.
Tutte le più violente umiliazioni non sono riuscite a fermare il cammino di quest’uomo mite, che ha percorso le strade degli uomini, assaporando fino in fondo la vita, e che adesso sfida fino in fondo la morte.
E ora, paradossalmente, cammina libero.
Con Gesù riprende a camminare anche la storia dell’umanità che sembrava condannata a morire di ingiustizia e violenza.
C’è ancora speranza nel mondo!
La nonviolenza, come prassi che restituisce all’uomo la capacità di amare, riabilita la creazione come casa per tutti i fratelli.
don Nandino Capovilla
SALMO 10
Stammi vicino, Signore,
mio amico e consigliere,
Dio che promuovi la giustizia;
fa trionfare la verità perché io ti chiamo a testimone.
Mi accusano ingiustamente, Signore, riportano i fatti in modo distorto,
giudizi per sentito dire;
mi criticano con asprezza e tenacia,
ma senza esporsi direttamente.
Sono infastiditi dalle mie parole
ma soprattutto dalle scelte che faccio
perché non vogliono mettere in discussione sicurezze e antichi privilegi,
interessi e ruoli di potere.
Fanno male queste accuse, Signore,
anche a chi è abituato a lottare,
a dire con coraggio ciò che pensa,
a pagare in prima persona.
Mi sfogo con te, Signore, perché mi sento in confidenza
e so che sei il giusto e verace.
Giudica tu l’onesta delle mie scelte.
Tu sei la roccia nei tempi di prova,
il coraggio nel crescere della paura;
tu sei l’ultima istanza di giustizia, vera fonte di gioia e di pace.
Ti ringrazio, Signore Dio di verità,
ti ringrazio dal profondo del cuore!
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Sergio Carrarini, Salmi d’oggi
PAROLA
Mc 15, 21
21 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.