mercoledì, Dicembre 18, 2024

Con gli occhi dei poeti: “Buon Natale” di Dino Buzzati (by ELISA_451)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

“Buon Natale”

E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?

Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?

Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.

E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto.

Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.

Fa piano, Bambino, se puoi.

(Dino Buzzati)

Come si può oggi credere al miracolo, interrogarsi su un mistero, affidarsi a promesse che corrono attraverso i secoli senza mai essere realizzate? Oggi che la scienza ha fatto chiarezza su molti dei nostri interrogativi, possiamo ancora pensare a un dio che viene, a un dio che ci ama, a un Dio che ha promesso di realizzare il suo regno qui e ora? Ora che non possiamo più utilizzare Dio come tappa-buchi non è forse diventato difficile giustificare la fede?

Lo è se pensiamo a una divinità onnipotente che muove i fili dall’alto dei cieli, lo è se pensiamo la vita in modo “religioso” e cioè separato dal mondo, lo è se utilizziamo Dio per spiegare i nostri limiti (morte, colpa)…ma se quel Dio si spoglia e diventa impotente, se diventa centro della vita così com’è, se diventa spinta trasformatrice per un mondo giusto e inclusivo, se trasforma in virtù di un amore eccedente ogni rapporto, allora sì che egli ha ancora qualcosa da dire al mondo.

Quello che viene oggi e tutti i giorni, non è dunque l’onnipotente ma un Dio con noi, un Dio nato in una stalla, morto su una croce, un Dio sconfitto. Un Dio che non risolve e non spiega, un Dio che lascia all’uomo la gioia di scoprire il mondo e i suoi segreti. Il Dio che viene oggi è semplicemente un Dio che ama.

 

by ELISA_451

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