lunedì, Novembre 25, 2024

«Asili, genitori sottoposti a test di lingua tedesca»

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

I Verdi: nei colloqui d’iscrizione invitati a frequentare un corso di seconda lingua «Viene fortemente sconsigliato di iscrivere i figli alla scuola materna tedesca»

BOLZANO. Le giornate delle porte aperte si sono tenute lo scorso mese di dicembre, sia nelle materne di lingua italiana sia in quelle di lingua tedesca. E già in quell’occasione si erano manifestati i primi segni di forte disagio da parte di tanti genitori. La scorsa settimana, dopo le valutazioni del caso, dopo aver preso le loro decisioni, i genitori hanno iscritto i bimbi alla materna prescelta. Con più di qualche brutta sorpresa, stando a ciò che raccontano i consiglieri provinciali Verdi Foppa, Heiss e Dello Sbarba e le coportavoci cittadine Lorenzi e Fassa: mamme e papà sottoposti a colloqui per testare il loro livello di conoscenza del tedesco, invitati a iscriversi a corsi di seconda lingua, invitati a non iscrivere i figli alla materna tedesca.

L’estate scorsa la giunta provinciale aveva deciso di centralizzare le iscrizioni alle scuole materne per impedire o limitare l’“affollamento” delle materne tedesche da parte di bambini non “tedeschi”. «Era prevedibile – scrivono i Verdi in una nota diramata ieri – che questo provvedimento avrebbe fatto sorgere tutta una serie di problemi e svantaggi». In un’interrogazione il gruppo Verde già nel dicembre scorso aveva perciò chiesto delucidazioni su come si sarebbe svolta la prassi. «Stiamo tuttora aspettando la risposta da parte della giunta». Intanto, però, si sentono racconti di genitori su come si svolgono i colloqui di iscrizione. «Pare che succeda che venga chiesto a dei genitori se sono disposti a frequentare un corso di tedesco. Alcuni genitori percepiscono il colloquio come un vero e proprio “test” delle proprie competenze linguistiche. Altri ancora narrano che è stato loro fortemente sconsigliato di iscrivere i figli alla scuola materna tedesca». Questi primi racconti, proseguono i Verdi, «ci preoccupano profondamente». Perché il modo in cui questi provvedimenti sono stati implementati «contraddice i principi pedagogici e professionali e mina la buona convivenza nella nostra terra». Pare proprio «che la giunta provinciale faccia sul serio con la linea dura verso famiglie e bambini non tedeschi. Alle parole tranquillizzanti durante la prima ondata di protesta, ora seguono i crudi fatti. Ci chiediamo se i responsabili siano consapevoli della portata, anche politica, di queste scelte. Scelte che frenano nel loro sviluppo proprio quelle parti della società che hanno maggiormente a cuore l’incontro interculturale. E colpiscono proprio quelle generazioni che creeranno il futuro: i bambini»

Usare i “colloqui” per ostacolare le famiglie, concludono i Verdi, «ci pare proprio un metodo sbagliato. Attenti alle conseguenze di tali pratiche!»
(Davide Pasquali, Alto Adige,  24 gennaio 2018)

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