Ricevuto alcuni giorni fa via mail…
Caro don Paolo,
leggo sempre il suo blog perché mi interessa capire cosa sta succedendo nel mondo e nella Chiesa. Soprattutto mi piace l’approccio critico e non ideologico, la ricerca della verità senza i soliti trucchi retorici, l’analisi appassionata di una realtà che lei descrive ancora aperta alla speranza, nonostante la visione apocalittica che va per la maggiore. Ho ricominciato ad avvicinarmi al Vangelo sollecitata dalla lettura che lei ne dà. Una lettura laica ed aperta a chi è fuori dal recinto del sacro, una lettura accogliente e soprattutto che abbatte quell’idolatria che mette al centro “la Chiesa” e non Dio e non Gesù Cristo. Uno dei motivi del mio abbandono è stato proprio questo: ascoltare ogni domenica omelie esangui, piene di concetti banali, avulse da ogni problematica dell’uomo contemporaneo, recitate da uomini “apparentemente” o “chiaramente” privi di slancio ,di umanità, di fede , quasi sommersi da una routine religiosa piatta e ormai priva di senso. Mi chiedevo : che ci faccio qui? Che ci faccio in una comunità di estranei mormoranti e frettolosi? Che luce ricevo da quell’ambone ? perché non sento l’eco travolgente della profezia evangelica? Una domenica dopo l’altra , una delusione dopo l’ altra…e poi basta. In fondo si può vivere bene anche senza Messa. Di certo la sua lettura mi ha risvegliata. Sento che ho bisogno di spiritualità. Non so se di Messe, a meno che non diventino come lei dice “lettura dei segni dei tempi”.