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Elezioni europee 2019: Ska Keller e Bas Eickhout dei Verdi

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

I Verdi europei raggruppano i partiti ecologisti dei diversi Stati dell’Unione europea. Nel periodo successivo alle elezioni di maggio 2019, se non ci sarà un partito con una maggioranza netta, come ritenuto probabile dai sondaggi, formazioni piccole come quella dei Verdi europei potrebbero essere l’ago della bilancia nel gioco delle alleanze.

Nei Verdi europei il partito più rappresentato è quello dei Verdi tedeschi. Nel nostro Paese, Italia in Comune di Federico Pizzarotti aveva in un primo tempo cercato un’alleanza con i Verdi ma ha firmato poi un’intesa per liste comuni alle elezioni europee con +Europa, che fa capo alla famiglia europea dei liberali.

Sinistra Europea (formata da Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, L’Altra Europa con Tsipras, Transform Italia, Partito del Sud, Convergenza Socialista) ha invece risposto in modo positivo all’appello dei Verdi in vista delle elezioni europee, pubblicato su Repubblica.

I due candidati dei Verdi

I Verdi hanno selezionato due candidati per la presidenza della commissione: Ska Keller e Bas Eickhout.

Ska Keller, tedesca, cresciuta al confine con la Polonia, è stata eletta per la prima volta al parlamento europeo nel 2009 quando aveva 27 anni, ed è già stata la candidata dei Verdi alle elezioni europee del 2014. “L’ambientalismo è l’ultimo bastione contro l’estrema destra”, ha ripetuto in diverse interviste pre elettorali.

Bas Eickhout è olandese, anche lui all’europarlamento dal 2009, dove è vicepresidente dei Verdi. Chiede di “ecologizzare l’economia” e riformare l’agenda sociale europea.

Il programma

Il 6 marzo al museo del fumetto di Bruxelles i Verdi europei hanno presentato un programma in 12 punti per le elezioni di maggio. La formazione punta sulla lotta al cambiamento climatico e il sostegno alle energie rinnovabili, temi entrati con forza nel dibattito europeo con le proteste cominciate da Greta Thunberg e con i Fridays for Future, e allarga le proprie battaglie fino a chiedere un reddito minimo dignitoso negli Stati dell’Unione europea, la difesa dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione.

Nel programma anche la produzione di cibo privo di ogm e pesticidi e allevamenti senza crudeltà sugli animali, garantire l’accesso gratuito a un’istruzione di qualità, tirocini equamente retribuiti e posti di lavoro dignitosi per i giovani. Il partito intende battersi per la giustizia fiscale, per fermare le esportazioni di armi a dittatori e parti belligeranti e vuole lavorare per rendere i treni una vera alternativa agli aerei in Europa.

I sondaggi

Secondo Poll of Polls i Verdi avrebbero 42 seggi al Parlamento europeo, meno degli attuali 50, ottenuti nelle elezioni del 2014. Ma bisogna considerare che con la Brexit, i seggi totali diminuirebbero a 705 dagli attuali 751. E i britannici nel 2014 avevano eletto 6 rappresentanti dei Verdi. Gli ecologisti tedeschi sono previsti in crescita da 13 a 18 rappresentanti al prossimo europarlamento.

 

Livia Liberatore, wallstreetitalia.com, 28 Marzo 2019

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