sabato, Novembre 23, 2024

Filiere. Dietro l’etichetta… delle arance

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
Agromafia e caporalato, grave sfruttamento in agricoltura, migranti schiavi nei campi, ghetti. Ma esattamente di cosa stiamo parlando? Il tema è l’”emergenza migranti” o il modo di produrre dell’agricoltura contemporanea?
Il progetto “Filiere” vuole spostare l’attenzione dall’effetto – i migranti sfruttati – alla causa: una filiera iniqua dominata dalla grande distribuzione 

Lo sfruttamento

Ormai da trent’anni l’agricoltura italiana è macchiata dal grave sfruttamento di lavoratori migranti e italiani. Non c’è solo caporalato. Gravi violazioni dei diritti umani si compiono ai danni di donne e figure vulnerabili

Filiera dell’arancia: Rosarno – Prodotto e territorio

Arance e violenza

Dai primi anni ’90, i braccianti stranieri convergono sempre più numerosi nella Piana di Gioia Tauro per la raccolta degli arance.
Sono vittime di grave sfruttamento, della durezza delle condizioni abitative e spesso di violenza mafiosa.
Mentre i produttori lamentano la crisi dell’agricoltura, i braccianti ricattabili sono l’anello debole su cui scaricare i disagi del territorio.

Cronologia


  • 1990 – I primi polacchi arrivano nella Piana
  • 1999 – In una lettera al sindaco Lavorato, i migranti denunciano le violenze subite
  • 2000 – Oltre 1000 persone vivono in condizioni drammatiche nella “Cartiera”, una fabbrica abbandonata
  • 2006 – L’inviata del Guardian denuncia una situazione che in Italia nessuno ancora conosce
  • 2007 – Continuano le violenze ai danni dei migranti
  • 12 dicembre 2008 – I migranti africani denunciano un uomo che ha sparato contro di loro
  • 4 gennaio 2010 – Rivolta dei migranti contro lo sfruttamento e la violenza mafiosa
  • 2011 – Tra campi container e tendopoli, si susseguono le soluzioni emergenziali
  • 2013-2014-2015 – Intorno alle tendopoli crescono accampamenti di baracche e insediamenti informali
  • Gennaio 2018 – Un grave incendio devasta la baraccopoli. Becky Moses, cittadina nigeriana di 26 anni, muore tra le fiamme.

Cosa non va: Rosarno / Le criticità

  • Grave sfruttamento I braccianti sono pagati 25 euro a giornata oppure 0.50/1 euro a cassetta raccolta
  • Condizioni abitative degradanti Oltre 2000 persone vivono accampati, non è stato mai avviato un progetto complessivo di mediazione abitativa
  • Violenza mafiosa A più riprese, fino a qualche anno fa, i migranti sono state vittime di aggressioni
  • Filiera mafiosa La criminalità organizzata controlla parte del mercato per speculare sui finanziamenti europei
  • Filiera ingiusta I produttori denunciano prezzi iniqui da parte dei compratori

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