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“Un Dio rovesciato” (don Aldo Antonelli)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Dall’alto dei miei sogni, frustati ma non frustrati, vedo un mondo alla deriva.
Gente assetata di amore e popoli in guerra:
Dittature di piombo e democrazie di plastica;
Quattro miliardi di tonnellate di rifiuti che ogni anno si accatastano su se stessi;
1.400 miliardi di dollari spesi per commercio di armi mentre
795 milioni di persone soffrono la fame;
7.000 tonnellate di oppiacei e
3 milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno;
250 milioni di emigranti nel mondo alla dannata ricerca di un luogo in cui poter vivere.
È una umanità che a forza di produrre armi, droghe e rifiuti è diventata rifiuto esse stessa! (…)

Sono innamorato
di questo Dio rovesciato
che non abita i palazzi del potere,
per il quale non c’è posto negli alberghi dei satolli
e che i sacerdoti del tempio non conoscono e non riconoscono:
Dio laico

Mi dà ribelle speranza
questo Dio non più Dio
(o, forse, ancor più Dio?)
che non piove dall’alto
delle presunzioni spocchiose dei saputi
ma nasce dal basso di una storia
fuori legge e fuori canone:
Dio “ateo”!

I selci sconnessi di campagna
hanno più dignità
dei prefabbricati compatti della città:
questi facilmente componibili,
quelli non gestibili:
Dio anarchico!

Le parole balbettate
nel silenzio della notte
sono più eloquenti
che i mantra urlati dai cannoni mediatici dei satrapi a gongolo:
Dio indicibile!

Il dubbio
del pensiero che domanda
è più splendente della certezza insolente
di profferte risposte:
Dio “in-certo”!

Ti amo, rovesciato Dio.

Con te piango,
ferita tenerezza.

Con te sogno,
inesistente,
a(v)venire!

don Aldo Antonelli, Huffington Post, 23 dicembre  2015

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