venerdì, Novembre 22, 2024

Maria donna dello stupore (J.P. Sartre)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Ciò che bisognerebbe dipingere sul viso di Maria è uno stupore ansioso che è comparso una volta soltanto su un viso umano.

Perché il Cristo è suo figlio, carne della sua carne e sangue delle sue viscere. L’ha portato in grembo per nove mesi, gli offrirà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio. Qualche volta, la tentazione è così forte da farle dimenticare che è Dio. Lo stringe tra le sue braccia e dice:”Bambino mio!”.

Ma in altri momenti rimane interdetta e pensa: lì c’è Dio! E viene presa da un religioso orrore per quel Dio muto, per quel bambino che incute timore. Tutte le madri in qualche momento si sono arrestate così di fronte a quel frammento ribelle della loro carne che è il loro bambino, sentendosi in esilio davanti a quella vita nuova, fatta con la loro vita e che è abitata da pensieri estranei. Ma nessun bambino è stato strappato più crudelmente e più rapidamente a sua madre, poiché è Dio e supera in tutti i modi ciò che essa può immaginare…

Ma penso che ci sono anche altri momenti, fuggevoli e difficili, in cui essa avverte nello stesso tempo che il Cristo è suo figlio, il suo bambino, ed è DIO. Lo guarda e pensa: “Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatto di me, ha i miei occhi, la forma della sua bocca è la forma della mia, mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia”. Nessuna donna ha mai potuto avere in questo modo il suo Dio, per sè sola, un Dio bambino che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che ride.

É in uno di questi momenti che dipingerei Maria, se fossi pittore.

Come ha potuto Jean-Paul Sartre, ateo dichiarato, scrivere una pagina così bella? Perché “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”? (Pascal), e dunque dinanzi alla vergine il cuore ha il sopravvento sulla ragione? Perchè l’immagine della Madre di Dio riesce a dissipare i fumi dell’ateismo, almeno per qualche tempo?

 

Comunque sia, la presentazione di un Dio “che si può prendere tra le braccia e coprire di baci” ci fa pensare che il Natale è anche la festa degli atei perché l’amore di Dio è più forte della loro negazione.

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria