venerdì, Novembre 22, 2024

Dopo Airbnb, lo HRW invita anche booking.com a rimuovere gli affitti nella Cisgiordania occupata

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Gerusalemme occupata-PIC. Martedì, attivisti per i diritti umani ed alcune ONG hanno chiesto a booking.com di seguire l’esempio di Airbnb e ritirare le inserzioni per gli affitti nelle colonie israeliane nella Cisgiordania occupata.

Poco prima del rilascio di un rapporto dello Human Rights Watch (HRW) che critica l’inclusione delle abitazioni nelle colonie, Airbnb ha affermato che rimuoverà tali elenchi.

Israele ha criticato fortemente la decisione di Airbnb e minacciato azioni legali contro la compagnia, mentre i dirigenti palestinesi l’hanno accolta favorevolmente.

Il gruppo per i diritti umani con sede negli Stati Uniti, HRW, ha pubblicato il suo rapporto, martedì scorso, e ha invitato booking.com a seguire il “passo positivo” di Airbnb.

“Mettendo fine all’intermediazione di affitti nelle colonie su terreni off-limits per i palestinesi, Airbnb ha preso posizione contro la discriminazione e la confisca dei terreni ed il furto”, ha affermato Omar Shakir, direttore dell’HRW per Israele ed i territori palestinesi.

“È un passo importante e benvenuto, ed incoraggiamo altre compagnie come Booking.com a seguire il loro esempio e a smettere di includere le colonie”.

HRW ha pubblicato il rapporto sulle compagnie di prenotazioni online, intitolato Bed and Breakfast su terre rubate“, insieme all’ONG israeliana Kerem Navot. Afferma che Airbnb, con sede negli Stati Uniti, ha elencato almeno 139 proprietà nelle colonie in Cisgiordania, tra marzo e luglio.

Booking.com, con sede nei Paesi Bassi, ne aveva elencate 26 a luglio, ha affermato.

Un totale di 17 abitazioni sono su terre che Israele riconosce come proprietà privata di palestinesi, secondo HRW.

Booking.com non ha risposto immediatamente alla richiesta di un commento fatta da parte di AFP.

“Israeliani e stranieri possono affittare proprietà nelle colonie, ma i detentori di carte d’identità palestinesi sono esclusi”, ha affermato lo HRW.

Martedì, il ministro del Turismo israeliano Yariv Levin ha minacciato di intraprendere azioni legali contro Airbnb negli Stati Uniti e in Israele, definendo la mossa “ipocrita e disgustosa”.

http://www.infopal.it/

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