mercoledì, Dicembre 18, 2024

Gesù e le donne (Dario Fo)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

«Ma lo scandalo più grande, quello che a me rende il Nazareno molto simpatico, è il suo atteggiamento verso le donne. Il rispetto e la considerazione in cui le tiene nonostante la società arcaica e maschilista a oltranza in cui vive. Dove le donne non avevano neanche i diritti più elementari, non potevano possedere nulla in quanto loro stesse erano proprietà dei padri e dei mariti. Per loro non esisteva alcun ruolo religioso, solo i maschi potevano studiare le Scritture e diventare rabbini. La presenza femminile era impensabile presso un predicatore. Ma non per Gesù. Tra i suoi seguaci più vicini ci sono sempre delle donne. Un chiaro segno di quanto lui le tenesse in considerazione. Comprese le derelitte, le ‘intoccabili’ messe al bando dalla società: le adultere che le brave persone vorrebbero tanto lapidare, le prostitute trattate da tutti con disprezzo e da lui con tenerezza e considerazione.

Emblematico l’episodio della peccatrice che gli si avvicina nella casa del fariseo e che lui tratta con una premura e una delicatezza tali da suscitare mormorii di disapprovazione tra gli astanti.

Una provocazione mai vista. Sia per l’ardire della donna, che non solo è una meretrice, ma si presenta pure con i capelli sciolti, massimo segno di lascivia per un mondo fissato col velo. Sia per il gesto di simpatia e di accoglienza verso di lei da parte di un uomo in fama di profeta. All’ipocrita sorpresa del padrone di casa Gesù così replica: “Vedi questa donna? Sono venuto a casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per lavare i piedi. Lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e con i capelli me li ha asciugati. Tu non mi hai dato il bacio, lei non ha smesso di baciarmi i piedi e me li ha cosparsi di profumo. Per cui dico: i suoi molti peccati sono perdonati perché ha molto amato. Colui al quale invece si perdona poco, ama poco.”».

(Dario Fo, Dario e Dio, Guanda, 2016)



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