Punto di partenza la piaga del femminicidio ma anche le molestie sul lavoro che sollecitano il rafforzamento di alcune misure e l’elaborazione di nuovi strumenti, diffondendo lo spirito della pari opportunità e del rispetto nei confronti delle donne, osserva Artioli.
Destinatari di questa precipua educazione, tuttavia, stando al documento presentato dalla consigliera, sarebbero esclusivamente i cittadini stranieri, che meritano dunque menzione a parte, del resto “chi decide di vivere nella nostra Provincia – si legge nel testo della mozione – deve fare una sorta di giuramento e superare una prova di conoscenza del rapporto di pari opportunità tra uomo e donna. Serve inoltre che ogni nuovo cittadino ripudi per principio ogni forma di violenza nei confronti della donna. Ogni promessa è un debito e chi non rispetta queste regole basilari della nostra società merita dalla riduzione dei contribuiti fino all’espulsione”.
Quando si dice intransigenza a singhiozzo.
(Sarah Franzosini, salto.bz, 25.06.2018)