giovedì, Novembre 21, 2024

Incanalando il nostro dolore e la rabbia, insorgiamo per la liberazione!

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Un anno dall’inizio del genocidio israelo-americano in diretta streaming contro 2,3 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e assediata, il nostro popolo, frammentato dal colonialismo, è unito nel resistere al genocidio e al regime di 76 anni di colonialismo di insediamento e apartheid. Chiediamo al movimento di solidarietà globale e a ogni persona di coscienza ovunque nel mondo di intensificare la pressione del BDS e isolare l’Israele dell’apartheid e le sue istituzioni complici come mai prima d’ora, in tutti i settori e in tutti gli ambiti. Ecco una guida sulle priorità da dare negli impegni di solidarietà internazionale:

1) Contestualizzate il genocidio nei 76 anni di Nakba in corso

Ricordiamo di contestualizzare questo genocidio all’interno del regime israeliano di apartheid coloniale, che a partire dalla Nakba del 1947-49 ha gradualmente operato per sterminare il popolo indigeno della Palestina attraverso una Nakba che continua, fatta di massacri, pulizia etnica, assedio, distruzione, incarcerazione di massa e furto di terra. Questo regime, la causa principale della violenza e dell’oppressione, deve essere smantellato.

Come in altri contesti coloniali di insediamento, l’obiettivo costante di Israele e del movimento sionista è sempre stato “il massimo della terra, con il minimo di nativi”, che richiede l’eliminazione della popolazione indigena. Anche il cosiddetto leader dell’opposizione israeliana “moderata” nel 2016 ha dichiarato: “Il mio principio dice: il massimo degli ebrei sul massimo della terra con la massima sicurezza e con il minimo di palestinesi”. Il genocidio di Israele a Gaza e i suoi atroci attacchi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, devono essere visti in questa luce.

2) Evidenziate il porre fine alla complicità come obbligo morale (e giuridico)

I governi, così come molte società e istituzioni, dell’Occidente coloniale, in particolare Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Unione Europea, hanno permesso il genocidio da parte di Israele, proteggendolo dal rendere conto delle sue responsabilità a livello internazionale e dalle sanzioni mirate. Raddoppiare gli sforzi per porre fine a questa complicità nei crimini, specialmente nel crimine dei crimini, non è un atto caritatevole. È un obbligo morale e giuridico fondamentale.

La Corte Internazionale di Giustizia il 26 gennaio di quest’anno ha stabilito che Israele sta plausibilmente perpetrando un genocidio a Gaza, e il 19 luglio che la sua occupazione è illegale e che pratica l’apartheid contro i palestinesi. In effetti, la Corte Internazionale di Giustizia ha chiarito che il BDS “non è solo un imperativo morale e un diritto costituzionale e umano, ma anche un obbligo giuridico internazionale”, come affermato dall’ex alto funzionario delle Nazioni Unite per i diritti umani Craig Mokhiber.

3) Riconoscete il crescente potere popolare e mettete in atto un approccio radicale strategico

Il fatto che l’asse genocida USA-Israele abbia continuato questo genocidio per un anno nonostante la condanna e la pressione globali non dovrebbe oscurare ciò che abbiamo raggiunto collettivamente in questo periodo di lotta eccezionale e di ondata prolungata senza precedenti di mobilitazioni strategiche di solidarietà:

1-Il cambiamento profondo nella costruzione del potere popolare, nel mettere in atto il nostro approccio radicale strategico, sta isolando il regime genocida di Israele e le società e le istituzioni internazionali complici come mai prima d’ora. Gli analisti israeliani mainstream stanno già prevedendo che il regime israeliano di colonialismo di insediamento e apartheid “potrebbe non celebrare il suo centenario”!

2-Questo potere popolare ha contribuito a prevenire una carneficina e una devastazione ancora peggiori da parte di Israele, tra cui il blocco dell’effettiva attuazione del suo piano di pulizia etnica di massa dei palestinesi.

3-Il potere dal basso e il discorso mirante a chiedere giustizia, nonché misure politiche e azioni concrete, comprese sanzioni, per porre fine al genocidio, hanno portato governi (soprattutto nel Sud del mondo), consigli comunali e un numero crescente di fondi sovrani a tagliare la loro complicità e persino imporre sanzioni a Israele in un modo senza precedenti.

Continua a leggere:

https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/comunicati/2876-dolore-e-rabbia

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria