“Dire <sic et simpliciter> che la Bibbia è la parola di Dio non corrisponde al vero. E’ solo indirettamente la parola di Dio. Gli scritti biblici sono testimonianze di uomini di Dio, che hanno vissuto una storia ed espresso Dio. Quando la Bibbia dice: “Dio l’ha detto, Cristo l’ha detto…”, non è Dio che l’ha detto, non è Cristo che l’ha detto in senso stretto, ma degli uomini che hanno raccontato la loro esperienza in rapporto a Dio.
La loro esperienza viene dallo spirito e in questo senso si può dire giustamente che la Bibbia è ispirata.
Ma, nel contempo, bisogna tener presente la mediazione umana, storica, contingente. Non vi è mai un incontro di Dio diretto a tu per tu con l’uomo, ma sempre attraverso mediazioni. Sono degli uomini che parlano di Dio.
Per la ricerca teologica e per capire l’evoluzione dei dogmi, questo è molto importante. Non si può comprendere la nuova teologia senza questo concetto di rivelazione mediata della storia, dell’esperienza interpretativa degli uomini.
Quando non si accetta la mediazione, si cade necessariamente nel fondamentalismo.”.
Edward Schillebeeckx, Sono un teologo felice. EDB, pag.50