mercoledì, Dicembre 18, 2024

Vittime di abusi. Un documento di ex Focolari consegnato al Sinodo (G.Urquhart)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Nel 2021, un gruppo internazionale di ex membri del movimento dei Focolari si è formato: erano testimoni per il libro La setta divina, Ferrucio Pinotti, Piemme, 2021, un’indagine sugli abusi in quel movimento, con l’utilizzo di materiale mai prima disponibile. Nella mia veste di autore di Le armate del papa, Ponte alle Grazie, 1997, il primo libro sui cosiddetti nuovi movimenti cattolici, e focolarino per nove anni (1967-76), ho fatto da collegamento tra l’autore Ferruccio Pinotti e i testimoni, e ho svolto il ruolo di consulente. Nel 2022, con questo gruppo di ex membri abbiamo fondato OREF (ORganizzazione Ex Focolari).

Nel febbraio di quest’anno, è stato pubblicato un nuovo libro di Federico Tulli, La Chiesa violenta (Left ed., febbraio 2023). Il primo capitolo consiste nel documento integrale “Quando manca la verità, la libertà e l’umiltà, ci può essere l’unità? Relazione di OREF per il Sinodo sulla Sinodalità sugli abusi subiti nel movimento dei Focolari”.

La prima fase del Sinodo sulla Sinodalità, cioè la fase per i laici, mi sembrava l’occasione ideale per presentare l’esperienza di abuso di potere che abbiamo sperimentato nel movimento dei Focolari alla Chiesa intera, compresi i laici e la gerarchia, in un modo ufficiale. L’ho suggerito a OREF.

Avendo studiato con cura il Vademecum del Sinodo e vari documenti inviati al Sinodo da diocesi e organizzazioni nella Chiesa, comprese quelle più ai margini, ho elaborato l’ossatura del documento che poi abbiamo raffinato con un’altra aderente a OREF, bravissima a trovare tutti i riferimenti, correggere il mio italiano, provvedere all’impostazione del documento e perfino all’invio, per posta elettronica e per posta normale, allo scopo di ottenere le conferme di ricezione e le firme (per evitare che finisse in un cestino, dato che tanti focolarini lavorano in Vaticano!).

L’introduzione del documento spiega, usando citazioni dal Vademecum della prima fase del Sinodo, perché il nostro argomento è fondamentale e va preso in considerazione:

«Secondo il Vademecum per il Sinodo sulla Sinodalità, “nella Chiesa, il contesto [del Sinodo sulla Sinodalità] è segnato anche dalla sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili ‘a causa di abusi sessuali, abusi di potere e abusi di coscienza perpetrati da un numero significativo di membri del clero e persone consacrate’”.

Quindi, noi, i membri fondatori di OREF (tutti ex-membri interni, celibi e sposati, dei Focolari con un’appartenenza a quel movimento da 5 a 20 anni) sentiamo il dovere di condividere le nostre esperienze personali di abuso credendo alle parole di papa Francesco quando parla dell’ “ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del Popolo” e che il Sinodo non è tanto per i “potenti” nella Chiesa ma – come lo sguardo di Gesù – più per “coloro che sono ai margini o si sentono esclusi” e “che possiamo essere tentati di vedere come non importanti e coloro che ci costringono a considerare nuovi punti di vista che possono cambiare il nostro modo di pensare”».

La spinta o tema principale del Documento doveva essere “Ascoltate il grido del popolo”, come diceva il Vademecum del Sinodo, cioè, non una cosa troppo ragionata o intellettuale, ma tanti fatti, tante “grida”. Perciò il documento comincia con un elenco semplice di abusi molto precisi: suicidi, abuso sessuale di minori e di adulti vulnerabili, matrimoni combinati, distacco obbligato da famiglia e amici, schiavitù domestica di donne e altri tipi di schiavitù moderna, controllo del pensiero, struttura rigida gerarchica nascosta all’esterno, metodi di proselitismo nei quali venivano rivelati solo poco a poco gli insegnamenti del movimento per non spaventare nuovi adepti, sfruttamento del lavoro senza previdenza sociale e cosi via.

La parte centrale del documento si focalizza sui «tre grandi problemi del Movimento»: 1) Abuso di potere; 2) Gnosticismo contemporaneo e 3) Abusi patrimoniali e questione giuridica.

L’abuso del potere rivela il culto della personalità della fondatrice Chiara Lubich. «Ogni anima dei Focolari», diceva la Lubich, «deve essere espressione di me e di nient’altro. La mia parola contiene le parole di tutti i membri: Io le riassumo tutte… Io, come Gesù, devo dire loro: “Chi mangia la mia carne…”. Solo un’anima deve vivere: la mia». Dal 1949 la Lubich ha cominciato a chiamare il Movimento “l’Anima” con lei al centro e i membri intorno a lei, a cui veniva richiesto di “fare il vuoto” e perdere la propria personalità per ricevere da lei tutte le sue idee e i suoi pensieri.

Questo si è espresso in una gerarchia rigida e piramidale, risolvendosi in gravi errori verso i membri, come la commistione fra il foro interno e il foro interno che è stato la base della “pastorale” (una parola mai usata dai focolarini). Per quasi ottant’anni, secondo il metodo stabilito dalla Lubich, la base della vita spirituale dei membri è stata il “colloquio privato” del membro interno col suo superiore immediato (laico), e a volte con superiori a livelli più alti. Questi “colloqui” richiedevano una manifestazione di coscienza forzata. Anche questo è contro la legge canonica della Chiesa.

Già nel mio libro Le armate del papa, quasi trent’anni fa, ho usato il termine “gnosticismo” per esprimere gli insegnamenti segreti dei focolarini, soprattutto le visioni sperimentate da Chiara Lubich nel 1949 ogni giorno per due mesi, e conosciute nel movimento come il “Paradiso ‘49”. Queste visioni presentano la Creazione in termini dualistici con molti aspetti inquietanti (immagini dell’Inferno, per esempio) e teologicamente discutibili. Lo “Gnosticismo Contemporaneo” nella Chiesa è diventato un tema sul quale papa Francesco ha parlato ripetutamente nei suoi discorsi e documenti. L’attuale co-presidente del movimento dei Focolari, Jesus Moran, ha perfino suggerito (nella rivista Settimana News, 20 febbraio, 2021) che «Bisogna dire che Chiara [Lubich] ha sempre pensato, e ce lo ha trasmesso… che questa esperienza mistica è costitutiva della mentalità di qualsiasi persona che voglia essere fermento di unità oggi nella Chiesa e nella società – ossia di chi fa proprio il carisma del movimento. Quindi non e un’esperienza mistica di Chiara privata, particolare».

Il terzo problema sostanziale del movimento sono gli abusi patrimoniali e la questione giuridica, cioè abusi di sfruttamento del lavoro e mancanze che influenzano in particolare quelli che si dimettono dal movimento: mancanza di previdenza sociale o casi di persone che si trovano fuori dal movimento senza un soldo in tasca e senza tetto.

Il documento si conclude con un elenco di citazioni di abusi di ex membri senza attribuzioni individuali: precisamente “il grido del popolo”.

Finora – sette mesi dopo la fine della prima fase del Sinodo – non abbiamo avuto nessuna reazione ufficiale a questo documento né dal Sinodo né dalle autorità della Chiesa ai quali è stato mandato. OREF aveva fatto un comunicato stampa sul documento ma non pensava di pubblicarlo integralmente.

Quando il giornalista Federico Tulli, con cui abbiamo collaborato in varie occasioni sulla rivista Left, vedendo il documento ha suggerito di includerlo nel libro La chiesa violenta, abbiamo accolto l’idea, data la mancanza di reazione della Chiesa ufficiale.

Un’altra ragione per diffondere questo documento è l’evidenza di tentativi tra i movimenti negli ultimi mesi – con l’aiuto del Vaticano – di ripulire la loro immagine, e renderla più in sintonia con l’epoca di papa Francesco. Per esempio l’Opus Dei, insieme a membri di Comunione e Liberazione, ha organizzato una conferenza lo scorso febbraio sulla pastorale nei movimenti laici. Accanto a questa mossa, i focolarini, uno dei gruppi più omofobi nella Chiesa e nella destra mondiale, nell’ottobre 2022, hanno aperto una branca per sostenere persone LGBTQ e i loro genitori. È assurdo che all’improvviso questi movimenti si presentino come esperti e consulenti su abusi di cui più di tutti erano colpevoli. Doverebbero piuttosto ammettere gli sbagli, correggerli, risarcire. Il movimento dei Focolari, Cl e persino l’Opus Dei, dopo la trasformazione della Prelatura, sono in crisi. È possibile che temano l’imposizione di un Visitatore Apostolico (che Cl ha già avuto) o peggio, e per questo tentano azioni che, viste dall’esterno, sembrano disperate e ridicole.

Era dunque essenziale che il documento di OREF fosse presentato ufficialmente al Sinodo. Continueremo a insistere, mentre il Sinodo avanza, perché il contenuto del documento – che si applica ai Focolari ma anche ad altri movimenti – venga considerato e preso sul serio e perché vengano applicate le soluzioni necessarie. Si tratta di un monito schietto alla gerarchia, ai laici cattolici e al pubblico sul fatto che le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa – e non la protezione delle istituzioni – devono essere sempre al centro dell’attenzione e il loro “grido” ascoltato.

Gordon Urquhart, 19/03/2023

https://www.adista.it/articolo/69701

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 11 del 25/03/2023

Gordon Urquhart è giornalista, autore di “Le armate del papa” (Pomnte alle Grazie, 1996), esperto di Vaticano, culti e religione; regista e fondatore di Man4Man, prima società di produzione cinematografica inglese LGBTQ (1993). Cura il blog multilingue Pope’s Armada 25 dedicato al movimento dei Focolari

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