sabato, Maggio 31, 2025

Gesù: uomo universale (Paolo Zambaldi)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

La figura di Gesù di Nazareth per la sua importanza, per la novità e verità del suo messaggio, per il modo eccezionale in cui faceva sentire presente questo amore “divino” che, pur avendo attraversato tutta la storia umana e biblica, ora si è reso percepibile in modo tale da poter avvicinare ancora di più l’uomo. Il Nazareno ha saputo, meglio di altri prima e dopo di lui ,esprimere questa intima connessione con il Mistero, l’Energia d’amore, il Soffio di vita, rendendo l’uomo più libero e più consapevole.

Il profeta di Nazareth rimarrà senza dubbio tra quei personaggi che hanno saputo imprimere alla storia dell’umanità una svolta/cambiamento decisivi; infatti la sua influenza è stata centrale per un passaggio significativo dell’evoluzione del pensiero su “Dio” e, di conseguenza, dell’agire umano. Come «grande maestro di umanità», Gesù di Nazareth probabilmente non venne compreso fino in fondo dai suoi contemporanei, compresi apostoli e discepoli, come spesso capita ai personaggi che sono troppo in anticipo rispetto ai tempi in cui sono chiamati a vivere.

Nel mondo odierno e nel suo orizzonte di senso, come afferma il teologo spagnolo José Maria Vigil, vediamo una distanza radicale tra l’umanità occidentale e le religioni storiche. Tra le due realtà non pare esserci più possibilità di dialogo perché queste due “mondi” parlano linguaggi differenti, che si riferiscono a contesti socio-culturali e orizzonti valoriali ormai totalmente divergenti.  

Questa umanità, “adulta” e secolare, rifiuta i dogmi e le risposte mitiche delle religioni storiche, non solo quelle del cristianesimo, considerandole non più rilevanti ed insostenibili alla luce della ragione e del progresso scientifico e cognitivo umano. 

Secondo Vigil, i tempi sono ormai maturi per intraprendere nuovi percorsi: un coraggioso percorso verso una differente antropologia che genererà inevitabilmente nuove forme di spiritualità: più libere e, sicuramente, non-confessionali. In questo mondo nuovo che avanza inesorabilmente, la figura di Gesù, uomo e profeta, emergerà libera dalle “catene” della religione e dei troppi dogmi che l’hanno tenuta prigioniera: perché Gesù, come afferma Vigil, non può essere patrimonio esclusivo delle Chiese né del cristianesimo, ma appartiene a tutta l’umanità.

Paolo Zambaldi

29.05.2025

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