martedì, Maggio 6, 2025

Assoluto (Deng Ming-Dao)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Dicono: «Tu sei dio».

Ma tutti lo sono.

Dicono: «Tutto è dio».

E allora perché esistono le differenze?

Dicono: «Tutto è illusione».

Quindi anche dio lo è?

I seguaci del Tao sostengono che non esistono prove per dimostrare che fu dio a creare il mondo. Nessuna prova materiale: dunque, l’idea è per loro filosoficamente inaccettabile. Se dio è assoluto, argomentano, dev’essere uno e tutto, onnipotente, onnisciente e onnipresente. Naturalmente, qualsiasi cosa fosse distinta e separata non soddisferebbe tale premessa. Se vi fosse un dio e un mondo da lui creato, però, esisterebbero già due cose, e dio cesserebbe di essere assoluto. In conclusione, se esistesse un dio assoluto, non potrebbe esistere nulla di separato da lui.

Tutto è dio. Anche noi siamo dio. Tuttavia non riusciamo a comprenderlo. Perché? Perché lo cerchiamo al di fuori di noi. Commettiamo l’errore di considerarci osservatori e di porre dio, come oggetto, al centro del nostro esame. Sfortunatamente, le nostre percezioni sono sempre condizionate dalla soggettività, e tutto ciò che “là fuori” chiamiamo dio non può esserlo perché non è assoluto. L’unica cosa che abbiamo scoperto è dunque qualcosa che esiste solo in relazione alla nostra percezione.

Noi siamo dio. Per trovarne conferma, dobbiamo solo rimuovere la barriera della soggettività che ci impedisce di cogliere la nostra unità essenziale con il tutto.

Il Tao per un anno, p. 223.

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