mercoledì, Aprile 16, 2025

Fino a che punto? (ANBAMED)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Turismo di guerra
Vuoi vedere come vengono massacrati i bambini palestinesi? A soli 800€ potrai vedere il genocidio dal vivo. Pensavamo di aver visto ogni grado dell’abiezione umana, non avevamo messo in conto il turismo della morte. Per seguire il servizio in spagnolo, ma le immagini sono sufficienti per dare un’idea dell’abisso morale in cui è finita la società israeliana, clicca  on X.

Cresce il dissenso contro la guerra tra i militari israeliani
Dopo la pubblicazione dell’appello di oltre mille piloti per uno scambio di prigionieri, ci sono ulteriori prese di posizione di ufficiali ed ex ufficiali israeliani contro il “mancato raggiungimento di un accordo per il rilascio degli ostaggi”. Dissenso che Netanyahu ha bollato come “arrendista e disfattista”. Sono voci minoritarie ma importantissime, anche perché la maggioranza della società israeliana è orientata al nazionalismo sciovinista, che ha annientato nella propria narrazione l’esistenza dei palestinesi e del loro diritto all’indipendenza ed alla sicurezza.

Genocidio
L’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani che ha compiuto un’indagine sui crimini dell’esercito israeliano ha riferito che “Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati. In circa 36 di questi attacchi, che abbiamo potuto documentare con osservatori sul campo, le vittime registrate finora sono state solo donne e bambini”.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver completato l’assedio di Rafah con la conclusione dei lavori per il nuovo corridoio di separazione di Sofa, denominato dal colonialismo israeliano “Morag”, dal nome di una colonia ebraica smantellata nel 2005. Il piano genocidario di Tel Aviv è quello di deportare tutta la popolazione ancora residente fuori da questa area per trasformarla in una zona cuscinetto “di sicurezza” per gli israeliani e di morte per i palestinesi.

La zona che Netanyahu intende annettere ad Israele nei dintorni di Rafah è di 60 km, equivalente al 17% di Gaza. Il totale del territorio annesso in tutte le zone di confine è di circa il 60% della Striscia. Il restante territorio sarà smembrato in 5 bantustan, non collegati tra loro, dove saranno ammassati i 2,3 milioni di palestinesi, fino alla prossima occasione per deportarli con la forza militare.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha annunciato venerdì che Gaza si sta avvicinando alla “fame estrema”, con i rifornimenti essenziali che stanno esaurendosi a causa della chiusura dei valichi da parte di Israele, in corso dal 2 marzo.
La direttrice per le comunicazioni dell’UNRWA, Touma, ha spiegato che l’esaurimento delle forniture di base è accompagnato da un “aumento significativo dei prezzi” dei beni disponibili sul mercato a Gaza nell’ultimo mese, da quando Israele ha imposto il blocco sulla Striscia. “Ciò significa che i neonati e i bambini vanno a letto con la fame”.

Cisgiordania
Alla vigilia della Domenica delle palme, le truppe israeliane hanno invaso Betlemme, città della chiesa della Natività. Un ragazzo di 17 anni è stato colpito dalle pallottole dei soldati. Un altro ragazzo è stato ferito in un’irruzione militare a Nablus. A Jenin e Toubas, l’esercito di occupazione ha demolito e incendiato diverse case, per costringere la popolazione alla deportazione. Secondo un comunicato della presidenza dell’Anp, sono 60 mila i palestinesi deportati da Jenin e Tulkarem.

Gli arresti di attivisti nella sola giornata di ieri hanno interessato 21 palestinesi, in prevalenza giovanissimi lanciatori di pietre contro le truppe di occupazione che invadono città e villaggi della Cisgiordania.

Sudan
25 civili uccisi nel campo profughi di Zamzam, nel Darfur settentrionale, in seguito ad un bombardamento compiuto dalle milizie Pronto Intervento. Lo afferma il coordinamento della resistenza popolare, un’organizzazione civile nonviolenta che si batte per la fine del conflitto tra i due generali Burhan e Hamidati. Il governatore del Darfur, Minni Minnawi, ha accusato i miliziani di Hamidati di atti di genocidio contro la popolazione non araba.

Tunisia
Prigionieri politici in sciopero della fame hanno rifiutato di comparire, in collegamento online, alla seduta del processo che si è aperta ieri. Il processo riguarda 40 personalità della politica, del giornalismo e loro avvocati, accusati di “complotto contro lo Stato”. Un processo farsa telecomandato dal presidente Saied, che ha estromesso molti giudici indipendenti e ha cambiato le regole delle garanzie costituzionali di indipendenza della magistratura.

12.04.25 – ANBAMED

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