martedì, Marzo 4, 2025

Con gli occhi dei poeti: “Nasceranno uomini migliori” di N. Hikmet (by ELISA_451)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.
Senza paura
e senza troppo riflettere
i nostri nipoti
si daranno la mano
e rimirando le stelle del cielo
diranno:
“com’è bella la vita!”.
Intoneranno
una canzone nuovissima,
profonda come gli occhi dell’uomo
fresca come un grappolo d’uva
una canzone libera e gioiosa.
Nessun albero
ha mai dato
frutti più belli.
e nemmeno la più bella
delle notti di primavera
ha mai conosciuto
questi suoni, questi colori.
Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.

(N. Hikmet, Poesie, Newton Compton, 2005)

Leggere ora i versi di Hikmet ci lascia attoniti. Egli si rivolge ai sopravvissuti  alle due guerre mondiali e a  noi più anziani che siamo eredi di quelli che “sono nati dalla terra, dal ferro, dal fuoco” e che proprio  per questo dovremmo essere migliori.

Il poeta crede/spera che da quella terribile esperienza non possa nascere se non un uomo migliore, un uomo “diverso”: alieno alla violenza, accogliente nei confronti di tutti, senza esclusione di razza, di cultura, di nazionalità, di ceto sociale. L’esperienza della guerra nel suo tragico spargimento di sangue, nella distruzione immane della vita dei sopravvissuti non poteva, secondo lui, che essere un’esperienza catartica: non avremmo più odiato nessuno… avremmo apprezzato la vita nella sua intrinseca bellezza, le cose semplici, le relazioni.

E’ successo davvero così? Noi che siamo eredi di quelli che hanno sofferto quel tempo disperato abbiamo saputo mantenere la promessa di lottare per un mondo migliore? O ci siamo venduti per trenta denari?

by ELISA_451

NAZIM HIKMET, Salonicco (nell’allora Grecia ottomana)/Mosca, 1902-1963

Nazim Hikmet è il più importante poeta turco dell’epoca moderna.

-Nasce a Salonicco nel 1902.

-Vive lungamente a Mosca, venendo in contatto con le avanguardie russe.

-Dopo il ritorno in Turchia, durante il governo di Kemal Ataturk viene imprigionato per dodici anni a causa del contenuto sociale delle oper da lui pubblicate,

-Liberato nel 1950, si trasferisce definitivamente in Russia.

-Muore a Mosca nel 1963.

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