giovedì, Novembre 7, 2024

Dalla Caporetto di Kursk ai reclutamenti forzati (V.N.Rangeloni) #QUELLOcheNONciRACCONTANO!

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Aggiornamenti sulla situazione lungo i fronti del Donbass e Kursk

-L’esercito russo si trova ad un passo dall’accerchiamento di Selidovo e di Gornyak, cittadine della regione di Donetsk. I soldati di Mosca sono entrati anche nella periferia orientale della vicina Kurakhovo.

-Sul fronte di Chasov Yar le forze armate russe sono avanzate a sud della cittadina creando una nuova testa di ponte. Ciò può portare al semi accerchiamento di questa città.

-Nella regione di Kharkov l’esercito russo ha ottenuto il controllo di Kruglyakovka, villaggio sulle sponde del fiume Oskol. In questo modo è stato spezzato il fronte tra Kupiansk e la direzione di Liman, creando serie difficoltà alla logistica militare ucraina. Qui i russi, probabilmente, punteranno a salire verso Kupiansk, nonché di proseguire le proprie manovre verso il corso del fiume verso sud.

-Nella regione di Kursk le forze armate russe continuano ad avanzare nei territori occupati dai soldati ucraini. In rete sono stati diffusi video di carri armati Abrams impiegati al fine di tentare di rompere gli accerchiamenti russi in questa regione, confermando le difficoltà ucraine nel gestire questo settore del fronte.

Ucraina, i Centri di Reclutamento continuano a cercare nuovi soldati, ma incontrano resistenza e sabotaggi 

Anche nella città di Dnepropetrovsk (rinominata in Dnipro), a causa della mancanza sempre più sensibile di soldati al fronte, prosegue la mobilitazione forzata dei civili nell’esercito. 

I militari del Centro Territoriale di Reclutamento (ТЦК) spesso adottano metodi violenti per convincere le persone a seguirli nei loro uffici, dai quali poi vengono smistate nelle caserme. All’interno della popolazione cresce il malcontento, che sempre più frequentemente sfocia in atti di resistenza e addirittura di sabotaggio dei veicoli dei reclutatori. 

Oggi, in alcuni canali telegram ucraini è stato diffuso un documento che sarebbe stato inviato dal vertice del Centro di Reclutamento locale ai servizi di sicurezza ucraini (SBU) per chiedere di implementare le misure di sicurezza nei confronti dei propri impiegati (indicandone le generalità) a causa di queste crescenti tensioni. 

Il Centro di Reclutamento non ha ancora commentato i smentito questa fuga di dati sensibili. 

A Dnipopetrovsk qualcuno, probabilmente, ha ritenuto che i propri concittadini debbano sapere i nomi ed i cognomi dei responsabili di questi reclutamenti, che spesso condannano semplici persone alla morte in una trincea lontano da casa.

V.N. Rangeloni, corrispondente di guerra dal Donbass

RangeloniNews

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