martedì, Dicembre 3, 2024

Quando si tratta di questioni femminili, papa Francesco è altamente imbarazzante (J. Frank)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Le recenti dichiarazioni di Papa Francesco sulla natura e sul ruolo della donna hanno suscitato molte polemiche. Joachim Frank trova disastrosa la scelta delle parole (così come i concetti da esse espressi ) e riconosce come preoccupante ciò che dice e pensa sul mondo la massima autorità della Chiesa.

A volte, quando sento parlare di religione, di fede cristiana, di Chiesa, mi infastidisce la saccenza, la condiscendenza e il disprezzo con cui ci si riferisce ad esse. Sono tutte cose che arricchiscono e plasmano la vita degli altri e che dovrebbero essere rispettate. L’orientalista e scrittore Navid Kermani ha definito “razionalismo volgare” l’atteggiamento che dichiara assurdo e folle tutto ciò che ha a che fare con Dio.

Però alla luce di questo mi domando: “Ma come dovremmo valutare ciò che il Papa ha detto (e continua a dire) sulle donne, sui ruoli di genere e sull’uguaglianza? “Antropologia volgare”, forse? “Donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale”, ha detto Francesco durante la sua visita in Belgio presso l’Università Cattolica di Lovanio. Ed ancora “è brutto quando una donna vuole fare l’uomo”.

Francesco è recidivo

“Brutto” è un termine infido oltre che semplicistico (non a caso è una parola molto usata dai bambini! NdT). Parla di svalutazione estetica e morale. La “strega cattiva e brutta” manda i suoi saluti – e con essi tutte le fantasie di orrore che le donne forti, sicure di sé, ambiziose e combattive mettono in moto in certi maschi.

Ma per quanto riguarda gli slogan tragicominci, come quelli proclamati in Belgio, Francesco è da considerarsi un recidivo. Ha ripetutamente parlato contro il “machismo in gonnella” e ha descritto l’“ideologia di genere” come il “peggior pericolo del nostro tempo” – un’affermazione di per sé avventurosa, vista la catastrofe climatica e le guerre che imperversano nel mondo.

Parole del Papa: perfino i sostenitori ad oltranza ora si vergognano

La concezione che il Papa ha delle “questioni di genere” è così semplicistica, così stereotipata, così prevenuta e così platealmente basata su una posizione di pretesa superiorità (questo si è machismo!) che, perfino i sostenitori ad oltranza, si vergognano profondamente.

L’uguaglianza delle donne può essere il “peggior pericolo” solo per coloro che semplicemente non vogliono abbandonare il loro anacronistico status e i loro assurdi privilegi. Ciò che è veramente grave è che i leader della Chiesa cattolica siano i mandanti nella lotta per difendere il patriarcato e l’esclusione, invece di “prendere d’assalto” le logiche perverse e le immagini degradanti che hanno portato all’oppressione delle donne per secoli, soprattutto nella Chiesa cattolica.

Sulle questioni femminili è “sbandamento” totale…

La teologa Ursula Nothelle-Wildfeuer ha ricordato alcuni passaggi dell’enciclica di Francesco del 2020 “Fratelli tutti” che sembravano andare in un’altra direzione. Infatti allora il Papa lamentava che le società di tutto il mondo sono “ancora lontane dall’essere organizzate in modo tale da riflettere chiaramente il fatto che le donne hanno esattamente la stessa dignità e gli stessi diritti degli uomini”. Quanto è vero! Quanto è contraddittorio?

“È difficile solo pensare che il Papa non si renda conto di questa evidente auto-contraddizione!” afferma meravigliata Nothelle-Wildfeuer. Ed è una cosa buona e giusta che questa critica venga esercitata e queste contraddizioni evidenziate! Infatti ciò che il Papa dice o pensa sul femminismo e sulla lotta per i diritti delle donne non può essere il nostro metro di valutazione della realtà e dei suoi mutamenti: nemmeno quando gli uomini del Vaticano tenteranno di riassumerlo e di dargli una “veste” teologica nel prossimo documento sulla “natura della donna” e sul suo ruolo nella Chiesa.

Joachim Frank, www.kirche-und-leben.de, 4 ottobre 2024

(liberamente tradotto da Paolo Zambaldi)

L’autore:
Joachim Frank è corrispondente capo di DuMont e membro del comitato editoriale del “Kölner Stadt-Anzeiger”, presidente della Società dei giornalisti cattolici in Germania (GKP) e membro del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK). Frank è il vincitore del “Premio Stern” 2023.

https://www.kirche-und-leben.de/artikel/papst-franziskus-frauen-belgien-universitaet-louvain-kritik-kommentar-joachim-frank

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