“La parabola ci parla dell’immagine materna del Dio che ci prepara il luogo della vita, è l’immagine paterna del Dio che ci offre gli strumenti per gestire la nostra vita.
È l’immagine che Gesù ci dona di un Dio che crea per noi la terra e ce la offre da abitare, che opera per noi la nuova realtà del regno e ci invita a goderne.
E noi siamo i fittavoli, coloro che sono posti ad abitare sulla terra per lavorarla e trarne con gioia i frutti.
Una gioia da condividere con chi è stato così generoso da prepararci un tale luogo.
Ma godere di una cosa non comporta possederla: questo luogo, vigna, creato, regno, non ci appartiene, anche se è stato preparato per noi. (…)
Siamo ancora in grado, immersi in questa nostra civiltà dell’avere, di sviluppare piacere senza possesso?
Certo qualche dubbio ci sorge, visto il senso di rapina con cui teniamo strette e inutilizzate risorse che potrebbero garantire la vita di miliardi di persone, se solo fossero condivise…
Per vivere nel suo regno, Dio ci richiede l’impegno per la giustizia e l’accoglienza degli altri e ci sospinge con continui suggerimenti e messaggi”.
(Letizia Tomassone, Adista Notizie n° 69 del 30/09/200)