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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Incanalando il nostro dolore e la rabbia, insorgiamo per la liberazione!

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Un anno dall’inizio del genocidio israelo-americano in diretta streaming contro 2,3 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e assediata, il nostro popolo, frammentato dal colonialismo, è unito nel resistere al genocidio e al regime di 76 anni di colonialismo di insediamento e apartheid. Chiediamo al movimento di solidarietà globale e a ogni persona di coscienza ovunque nel mondo di intensificare la pressione del BDS e isolare l’Israele dell’apartheid e le sue istituzioni complici come mai prima d’ora, in tutti i settori e in tutti gli ambiti. Ecco una guida sulle priorità da dare negli impegni di solidarietà internazionale:

1) Contestualizzate il genocidio nei 76 anni di Nakba in corso

Ricordiamo di contestualizzare questo genocidio all’interno del regime israeliano di apartheid coloniale, che a partire dalla Nakba del 1947-49 ha gradualmente operato per sterminare il popolo indigeno della Palestina attraverso una Nakba che continua, fatta di massacri, pulizia etnica, assedio, distruzione, incarcerazione di massa e furto di terra. Questo regime, la causa principale della violenza e dell’oppressione, deve essere smantellato.

Come in altri contesti coloniali di insediamento, l’obiettivo costante di Israele e del movimento sionista è sempre stato “il massimo della terra, con il minimo di nativi”, che richiede l’eliminazione della popolazione indigena. Anche il cosiddetto leader dell’opposizione israeliana “moderata” nel 2016 ha dichiarato: “Il mio principio dice: il massimo degli ebrei sul massimo della terra con la massima sicurezza e con il minimo di palestinesi”. Il genocidio di Israele a Gaza e i suoi atroci attacchi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, devono essere visti in questa luce.

2) Evidenziate il porre fine alla complicità come obbligo morale (e giuridico)

I governi, così come molte società e istituzioni, dell’Occidente coloniale, in particolare Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Unione Europea, hanno permesso il genocidio da parte di Israele, proteggendolo dal rendere conto delle sue responsabilità a livello internazionale e dalle sanzioni mirate. Raddoppiare gli sforzi per porre fine a questa complicità nei crimini, specialmente nel crimine dei crimini, non è un atto caritatevole. È un obbligo morale e giuridico fondamentale.

La Corte Internazionale di Giustizia il 26 gennaio di quest’anno ha stabilito che Israele sta plausibilmente perpetrando un genocidio a Gaza, e il 19 luglio che la sua occupazione è illegale e che pratica l’apartheid contro i palestinesi. In effetti, la Corte Internazionale di Giustizia ha chiarito che il BDS “non è solo un imperativo morale e un diritto costituzionale e umano, ma anche un obbligo giuridico internazionale”, come affermato dall’ex alto funzionario delle Nazioni Unite per i diritti umani Craig Mokhiber.

3) Riconoscete il crescente potere popolare e mettete in atto un approccio radicale strategico

Il fatto che l’asse genocida USA-Israele abbia continuato questo genocidio per un anno nonostante la condanna e la pressione globali non dovrebbe oscurare ciò che abbiamo raggiunto collettivamente in questo periodo di lotta eccezionale e di ondata prolungata senza precedenti di mobilitazioni strategiche di solidarietà:

1-Il cambiamento profondo nella costruzione del potere popolare, nel mettere in atto il nostro approccio radicale strategico, sta isolando il regime genocida di Israele e le società e le istituzioni internazionali complici come mai prima d’ora. Gli analisti israeliani mainstream stanno già prevedendo che il regime israeliano di colonialismo di insediamento e apartheid “potrebbe non celebrare il suo centenario”!

2-Questo potere popolare ha contribuito a prevenire una carneficina e una devastazione ancora peggiori da parte di Israele, tra cui il blocco dell’effettiva attuazione del suo piano di pulizia etnica di massa dei palestinesi.

3-Il potere dal basso e il discorso mirante a chiedere giustizia, nonché misure politiche e azioni concrete, comprese sanzioni, per porre fine al genocidio, hanno portato governi (soprattutto nel Sud del mondo), consigli comunali e un numero crescente di fondi sovrani a tagliare la loro complicità e persino imporre sanzioni a Israele in un modo senza precedenti.

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https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/comunicati/2876-dolore-e-rabbia

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