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giovedì, Settembre 19, 2024

The Glory: il sapore della vendetta…

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

The Glory (더 글로리)

Ideatori: Kim Eun-sook, Ahn Gil-ho

Genere: SerieTV

Anno di inizio: 2022

Paese: Corea del Sud

Durata puntate: 47-54 min (sottotitolate in italiano)

Stato: Parte I (16 episodi); Parte II (8 episodi)

Distribuzione: Netflix

Trama: Dopo anni di abusi e bullismo subiti al liceo, Moon Dong-eun diventa insegnante presso la scuola frequentata dalla figlia di una dei bulli. Non avendo mai dimenticato le violenze sopportate, decide di mettere in atto un complicato e terribile piano di vendetta.

Commento: Si dice che la vendetta sia un piatto che vada servito freddo… e i coreani, mi permetto di aggiungere, sono maestri dell’impiattamento! The Glory è un vortice continuo di sensazioni, emozioni e sentimenti: dolore, umiliazione, rabbia, disperazione, tenacia, odio, vendetta, amore, delicatezza, riscatto… La serie coreana si muove abilmente, e con ritmo!, tra temi “forti” e complessi senza mai cadere nell’ovvio.

Per vendicarsi occorre strategia e pianificazione… come una partita a GO, gioco da tavolo strategico per due giocatori nato in Cina ma diffuso in tutto l’Oriente e molto giocato negli episodi della serie. In questo gioco estremamente complesso gli sfidanti collocano alternativamente pedine (dette pietre) nere e bianche sulle intersezioni vuote di una “scacchiera” detta goban (una griglia 19 × 19). Lo scopo è quello si conquistare “territori” sulla mappa.

La violenza è uno dei temi centrali (…assieme alla vendetta!) della serie: bullismo, violenza fisica e sessuale, psicologica e “sistemica”. Infatti The Glory presenta una Corea del Sud ultra-capitalista dove ricchi ed influenti sono al di sopra della legge e possono fare ciò che vogliono (immagine efficace della realtà odierna a livello mondiale). Tutto questo rappresenta bene ciò che Slavoj Žižek esprime nel suo saggio La violenza invisibile circa le nostre “tranquille” società neo-liberiste.

In questo K-Drama la protagonista Moon Dong-eun mette in atto una raffinata ed elaborata strategia per punire chi l’ha seviziata rovinandole la vita. Con impegno, dedizione assoluta, etica da Kamikaze la donna prepara e realizza la sua vendetta distruggendo le vite dei suoi aguzzini. Facendo questo lascia dietro di sé una scia di sangue, paura e morte… arrivando a terrorizzare i suoi obbiettivi, rovinando loro la vita e braccandoli come animali…

Bella la solidarietà tra “vittime” che viene descritta in modo molto delicato ed interessante: come il racconto della storia d’amore con il giovane chirurgo Joo Yeo-jeong che accetterà la protagonista e la aiuterà a realizzare il suo piano.

La serie ha ricevuto otto nomination al 59th Baeksang Arts Awards , vincendone ben tre: miglior serie drammatica, migliore attrice (Song Hye-kyo, la protagonista) e migliore attrice non protagonista (la bellissima Lim Ji-yeon). Personalmente ritengo che Yeom Hye-ran meriti una menzione per la sua interpretazione nel ruolo di una governante che, insieme alla figlia, subisce continue violenze domestiche perpetrate dal marito alcolizzato. Aiuterà Dong-eun nella vendetta diventando la sua “detective” personale, in cambio dell’uccisione del marito e un’opportunità per la figlia di studiare all’estero.

don Paolo Zambaldi

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