lunedì, Novembre 18, 2024

In attesa di iniziare la meditazione comunitaria: J.S. Spong la preghiera come richiesta di intervento divino, ha già fallito!

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

La preghiera come richiesta di intervento divino, dalla protezione all’aiuto, ha già fallito!

La fede in una divinità provvidente, personale, onnipotente e capace di proteggerci da ciò che ci minaccia, ha fallito e continuerà a farlo. Questo perché quel “Dio”, con quegli attributi e quelle facoltà, semplicemente non esiste.

Invece di prenderne coscienza, noi perseveriamo con le nostre suppliche, petizioni e richieste di intercessione rivolte ad una divinità esterna a questo mondo e capace di influire su di esso, un “grande burattinaio” che ha in mano il destini dell’universo intero. Ma quel “Dio” esiste solo nella nostra immaginazione, da essa è stato creato e da essa è alimentato.

Il vescovo episcopaliano J.S. Spong ci ricorda che la preghiera nasce come un tentativo primario da parte dell’uomo di esercitare un controllo in quegli ambiti della vita che sembrano fuori controllo, quando le nostre azioni risultano inefficaci o sterili e noi stessi ci sentiamo impotenti, deboli, vittime. 

La Natura è amorale

Le malattie e le tragedie non sono punizioni, ma fatti naturali della vita. La piaga dell’HIV/AIDS è causata da un virus; non è una punizione di Dio per le persone che hanno comportamenti sessuali irresponsabili. Lo tsunami del 2005 è stato il risultato naturale dello spostamento di placche tettoniche; non la “volontà” di Dio di far annegare migliaia di persone. Le guerre e l’ingiustizia socio-economica a livello globale, generate solo ed esclusivamente da noi umani, continuano a mietere vittime; noi continuiamo a pregare “il Padre” perché trovi una soluzione ma ciò non dipende da quella realtà che chiamiamo “Dio”.

Il medesimo discorso vale per quando le cose ci vanno bene, siamo in salute, abbiamo successo… Non è Dio che ci ha premiato, che ci ha protetto o che ci ha mostrato il suo favore; è solo questione di pura casualità.

Questi fatti dovrebbero risultare evidenti per qualsiasi persona di buon senso che viva oggi sul pianeta. Ma osservando la realtà ci accorgiamo che è possibile, forse persino “pratico/utile”, concepire la volontà e l’onnipotenza di Dio come fossero leggi della Natura, al pari di gravità, ciclo delle acque, campi elettromagnetici, strato di ozono, venti, energia solare, ecc.

La “coperta” del teismo che ci vorrebbe dare tante sicurezze si rivela sempre troppo “corta”.

Essa è palesemente inadeguata a fornire ciò che a gran voce promette.

Liberamente tratto dall’ undicesimo capitolo di Spong J.S., Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo. Perchè muore la fede tradizionale e come ne nasce una nuova, Massari Editore, 2010, p. 172-192

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