martedì, Dicembre 24, 2024

I giovani ci sollecitano ad iniziative nuove: ripensare la formazione e i linguaggi (F. Barbero)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Pochi giorni fa, attingendo a fonti documentate, ho preso atto del declino dell’esperienza cristiana un po’ in tutto il mondo. Il fenomeno ha dimensioni mondiali e forse sarebbe importante fare riflettere a più voci su questo tema.

Certo è che il catechismo tradizionale ha perso ogni riferimento al linguaggio dei ragazzi e giovani di oggi. Ogni comunità cristiana ha il compito di riflettere su questa situazione e di inventare un itinerario e delle proposte per chi vive oggi il suo approccio alla fede cristiana da bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

Mi domando dove oggi siano in atto simili percorsi, come tentativi e prassi comunitarie, e perché di essi si parli poco o nulla. Da una parte deve essere nostro impegno a cercarli, per metterci in contatto con essi, ma non minore impegno esige di creare nuove esperienze, nuovi percorsi perché le comunità sono un luogo di creazione e/ o devono diventarlo.

30/40 anni fa la comunità di base di cui faccio parte e altre comunità del territorio, elaborò e produsse, mediante laboratori teologici piuttosto rigorosi, dei quaderni di narrazione bibliche. I testi integrali di due di questi quaderni (“Lazzaro vieni fuori” del 1985 e “Con Dio verso la libertà” del 1992) sono leggibili e scaricabili nella sezione “libri” del mio blog: https://donfrancobarbero.blogspot.com/p/i-miei-libri_23.html .

Fu decisivo il lavoro collettivo che rese protagonisti/e genitori, bimbi e bimbe. Sono convinto che qua e là simili esperienze continuino a fiorire. Si tratta di impegnativi tentativi di rinnovamento o vere e proprie esperienze di nuove strade catechistiche.

Le comunità di base di Pinerolo e dintorni sarebbero grate a chi ci regalasse qualche promettente elaborazione in vista di un convegno nazionale in cui confrontarci e tentare qualche elaborazione seria che non proponga le solite “minestre catechistiche” che offendono l’intelligenza dei ragazzi/e.

Mi rendo conto che si tratta di un’impresa assai gravosa, ma nello stesso tempo urgente e anche tale da esigere un notevole risveglio ecclesiale.

Se da una parte è necessario un impegno di studio serio e gioioso, dall’altra queste imprese teologiche non si compiono mai da soli. Diversamente rischiamo di essere una chiesa che da poca importanza alla presenza della gioventù nella comunità cristiana.

Franco Barbero, 15 marzo 2024

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