mercoledì, Dicembre 18, 2024

Non credo (Dorothee Sölle)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Non credo
al diritto dei più forti,
al linguaggio delle armi,
alla potenza dei potenti.

Voglio credere
ai diritti dell’uomo,
alla mano aperta,
alla potenza dei non-violenti.

Non credo alla razza o alla ricchezza,
ai privilegi, all’ordine della forza e dell’ingiustizia:
è un disordine.
Non credo di potermi disinteressare
a ciò che accade lontano da qui.

Voglio credere che il mondo intero
è la mia casa e il campo nel quale semino,
e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.

Non credo
di poter combattere altrove l’oppressione,
se tollero l’ingiustizia qui.

Voglio credere che il diritto è uno,
tanto qui che altrove,
che non sono libero finché un solo uomo è schiavo.

Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili
e la pace irraggiungibile.

Voglio credere all’azione semplice,
all’amore a mani nude,
alla pace sulla terra.

Non credo che ogni sofferenza sia vana.
Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno
e che la morte sarà la fine.

Oso credere invece, sempre e nonostante tutto,
all’uomo nuovo.
Oso credere al tuo sogno, o Dio,
un cielo nuovo, una terra nuova dove abiterà la giustizia.

Dorothee Sölle

Nata il 30 settembre 1929 a Colonia e morta il 27 aprile 2003 a Göppingen (Germania).

Teologa evangelica si è dedicata inizialmente allo studio dell’antichità classica e della letteratura tedesca.
Quindi ha studiato teologia, filosofia e letteratura all’Università di Colonia e si è laureata con una tesi sulle connessioni tra teologia e poesia.

Docente universitaria a Colonia, deve la sua notorietà alla metà degli anni sessanta in quanto annoverata tra gli esponenti della cosiddetta “Teologia della morte di Dio”. Fu sua la proposta di una “cristologia post-teistica”: per l’uomo che dopo la “morte di Dio” vive in una situazione di alienazione, il modo di avere un’esperienza di Dio (ritrovando così la sua propria identità) è dato dalla possibilità di assumere come proprio “rappresentante” il Cristo.
In seguito il suo pensiero si è accentuato sulle dimensioni della prassi e della politica: compito dell’uomo è quello di impegnarsi a fondo per la “causa di Gesù nel mondo”.

E’ stata attiva in politica, prendendo posizione contro la guerra nel Vietnam, la corsa agli armamenti e le ingiustizie in atto nei paesi in via di sviluppo.

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria